Cultura e Spettacoli

TOTTI E LA MUSSOLINI DOPPIANO I SIMPSON

Sono cinque pupazzi dalla pelle gialla, gli occhi come palline da ping-pong, quattro dita per mano, il labbro superiore assurdamente pronunciato e la brutta abitudine di dire solo quello che non si dovrebbe. Ma sotto Natale persino Homer, Marge, Bart, Maggie e Lisa, i membri della scombinata famiglia Simpson, sono disposti a diventare più buoni. Così, hanno accettato di ospitare dei doppiatori un po’ improvvisati che hanno poi dato in beneficenza il compenso ricevuto. Il risultato dei loro sforzi lo vedremo questa sera in Merry Simpson, una maratona di quattro episodi natalizi in onda dalle 20.50 su Italia Uno. Nel primo, Natale riveduto e corretto, Homer racconterà a modo suo la nascita di Gesù Bambino. Tra il bue, l’asinello e la mangiatoia ci sarà posto anche per Babbo Natale. Niente di strano se esclamerà «Allegria!»: Mike Bongiorno è il primo reclutato tra i doppiatori d’eccezione. In Marge e Homer fanno gioco di coppia, i due coniugi Simpson dovranno dare qualche buon consiglio a una coppietta di sposini in crisi. Lui è un campione di baseball, a volte un po’ sgrammaticato, con la voce di Francesco Totti; lei una cantante tutta curve animata da Ilary Blasi. In My fair... damerino, Bart dovrà vedersela con l’inflessibile insegnante di ginnastica Mister Krupt, alias «Ringhio» Gattuso. E Alessandra Mussolini, nell’episodio Le allegre comari di Russell, interpreterà un’autoritaria donnina di mezza età, femminista sfegatata. In diciannove anni di programmazione (stiamo parlando della situation comedy più lunga mai trasmessa in tv), i Simpson si sono lasciati contaminare dal mondo reale infinite volte. Alla casetta di Springfield continuano a bussare «guest star», stilizzate dalla matita ma doppiate dagli originali in carne e ossa: Dustin Hoffman, Richard Gere, Meryl Streep, i Guns and Roses, Britney Spears e chi più ne ha più ne metta. Negli episodi sono stati chiamati in causa pure personaggi politici, da Clinton a Fidel Castro a Bush e persino al Papa. Anche in Italia la lista dei doppiatori celebri è nutrita: Ignazio La Russa ha prestato la sua voce a un cattivissimo industriale, Vittorio Sgarbi a un irascibile (naturalmente) giostraio, e ancora hanno partecipato Giorgio Gori, Paolo Liguori, Paolo Bonolis, la Littizzetto e altri, tutti coinvolti, come da manuale, in situazioni poco politically correct. Del resto Matt Groening, il creatore della serie, ha più volte spiegato che il successo dei Simpson deriva da tutte quelle cose che da bambino gli dicevano di non fare. A proposito di bambini, Totti, Gattuso, Mike, Ilary e la Mussolini il loro compenso lo hanno devoluto ai reparti pediatrici di tre ospedali italiani. Ma attenzione.

La regola dei Simpson è sempre la stessa: la visione è consigliata a un pubblico di soli adulti.

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