RomaIl ritorno a una meravigliosa normalità. Il derby, la trasferta di Lecce e ieri la Fiorentina: tre vittorie consecutive in campionato (quattro con quella europea di Cluj) che riportano il sorriso in casa Roma. E ridanno ossigeno a una classifica che continua ad accorciarsi rispetto alle rivali per il quarto posto, in gara a chi frena di più.
Lincendio pericolosissimo e vastissimo, provocato dal corto circuito innescatosi a Trigoria tra infortuni in serie e polemiche varie, è stato domato nel giro di un mese. E il capo dei pompieri, ancora una volta, si è rivelato Francesco Totti. Con lui non in forma o addirittura out, la Roma era a pezzi. Con lui in grande spolvero, la Roma torna travolgente.
Ecco che la struttura giallorossa sembra quella della scorsa stagione: gioco, divertimento e spettacolo. E le reti del capitano. Non è un caso che 3 delle sue 5 realizzazioni stagionali siano arrivate nellultimo mese.
«Bisogna essere umili e pedalare», la dichiarazione di modestia di Spalletti. Consapevole però di aver ritrovato il suo numero dieci. Nel bene o nel male, sempre ago della bilancia delle sorti della sua Roma. «Si sta allenando con più continuità, avverte meno dolore. La qualità è questa: quando calcia lui è diverso rispetto ad uno normale».
Il gol davanti al pubblico dellOlimpico gli mancava da nove mesi (lultimo al Parma il 1° marzo scorso). In quel tiro, nato da una splendida azione corale, tutta la potenza e la precisione del fenomeno di Porta Metronia. Francesco ci aveva provato di testa, ma il palo gli aveva negato la gioia nel primo tempo. E poi il miracolo di Frey, bravo a deviare la giravolta del capitano. Fino al 14 della ripresa, quando il tacco doro di Julio Baptista dà il la allazione del gol. Il numero 169 in carriera, che lo avvicina sempre più alla top ten assoluta dei migliori realizzatori in A.
Totti, adesso, non smette più di segnare: in 22 giorni la rete quasi decisiva a Bologna, il cucchiaio di Lecce e la perla su punizione nel gelo di Cluj. «Per noi non cè niente di nuovo e di inaspettato avverte De Rossi - ma lui è Totti e purtroppo, quando fa un inizio di stagione con un po di fatica, tra laltro per via dei postumi dellinfortunio, sembra che debba smettere da un momento allaltro. Sappiamo tutti che non è così».
Già, il capitano tartassato dai guai fisici tante volte dato per finito e sempre rinato. «Dedico il gol a Edoardo e a Matteo, due bambini che sono venuti a trovarmi a Trigoria alla vigilia della partita», le uniche parole del capitano.
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