Giocare in uno stadio piccolo e «caldo», avere scarsa conoscenza dellavversario (tre sfide viste in dvd), prendere sottogamba il Kosice, club senza grande tradizione. Sono i rischi principali che corre la Roma nella partita di oggi pomeriggio (ore 16.30, diretta su La7) in terra slovacca. Superato agevolmente il Gent nella prima tappa di qualificazione ai gironi di Europa League, il nuovo ostacolo dei giallorossi non sembra insormontabile. «Ma bisogna chiudere subito la pratica», ammonisce capitan Totti. Sarà ancora lui a guidare la Roma in Europa, nonostante uninfiammazione al tendine del quadricipite avesse messo in discussione il suo impiego. I cinque gol ai belgi la dicono lunga sullentusiasmo del numero dieci. «Io sono sempre lo stesso, è normale poi che se capita di fare 2-3 gol a partita sembra come se fossi ringiovanito - dice Totti -. Gli stimoli ci sono e ci saranno sempre, ogni volta che scendi in campo cerchi sempre di fare bella figura, perciò penso che fare bene con la Roma sia una cosa normale. Sulla carta la partita con il Kosice sembra agevole, ma bisogna restare concentrati».
La sfida europea di andata in Slovacchia sarà anche una prova generale per il debutto in campionato, previsto per domenica sera sul campo del Genoa. «Noi tra le prime quattro della serie A? Sinceramente non lo so, aspetteremo il campionato e poi valuteremo - dice ancora il capitano della Roma -. Pronosticare allinizio è sempre più facile: siccome abbiamo un anno davanti, valuteremo giorno per giorno. La società farà acquisti nel mercato? Lo spero. Se non arriverà nessuno, dovrò fare ancora il centravanti? Lho sempre fatto, perciò...».
Spalletti parla delle insidie che riserva il Kosice. «Sono una squadra ordinata, daranno il meglio perché noi stimoliamo gli avversari. Sono bravi nelle ripartenze, avendo in Novak un attaccante moderno in grado di attaccare la profondità. Noi dobbiamo mettere in pratica le nostre qualità come abbiamo fatto nel turno precedente».
E su una Roma da primi quattro posti, il tecnico giallorosso la pensa come Totti. «Ha ragione nel dire che bisogna aspettare, nel calcio bisogna fare un passo per volta, noi siamo una squadra forte e abbiamo ambizione ma poi ci sono le difficoltà, come abbiamo visto nellultima stagione. Occorre lavorare con grande serietà senza farci facili illusioni, avendo dentro una forte voglia di far valere quelle che sono le nostre potenzialità». Spalletti non sembra preoccupato per il mercato fermo della Roma. «Io parlo con Pradè, lui ha lintenzione di portare a completamento quella che è la nostra rosa, resto fiducioso - sottolinea il tecnico -. Io ho sempre lavorato nellambito dei parametri indicati. Valuteremo unulteriore cessione». Magari quella di Julio Baptista, assente in Slovacchia ufficialmente per infortunio. «Quando Juan e Baptista sono andati in Brasile per le partite della loro nazionale, abbiamo messo in pratica una linea che doveva essere quella di valutare bene le loro condizioni ed evitare il rischio di ricadute. Juan non ha giocato, Baptista solo 30. È tornato da noi e si è allenato insieme a noi. Il problemino alla coscia gli è venuto dopo».
Spalletti, nella rifinitura, ha provato Menez e Totti in attacco, mentre Okaka ha lasciato il campo per una lieve distorsione alla caviglia destra. Ottomila biglietti venduti, cento i tifosi romanisti. Probabile formazione: Artur, Motta, Andreolli, Mexes, Riise, Taddei, De Rossi, Pizarro, Guberti, Menez, Totti.
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