nostro inviato a Manchester
Salviamo il capitano Totti. Una finale di coppa Italia, un secondo posto in Campionato e un quarto di finale di Champions non sono una stagione da buttare. La Roma fino alle 20.45 di martedì era il nostro miglior calcio, dopo le 22.30, caduta dellimpero e del suo imperatore. Totti non stava bene, un dolore alla coscia destra che a freddo lo blocca, poi leterna placca che pesa e condiziona. Ma non si può fare il capo solo quando cè da ritirare il premio. Il miglior talento italiano ha voluto questa squadra, ha scelto chi portare e chi allontanare, lo dicono i bene informati, chi frequenta Trigoria, chi parla con lallenatore. A Roma lui non si tocca, ha scelto di restare e ha ricevuto in cambio limmunità eterna della piazza. Ma martedì in tanti si chiedevano se la sua fosse solo una scelta per non finire mai in discussione. Dopo dieci minuti aveva già dato lidea di non esserci, il suo carisma è vacillato al punto che dopo lintervallo qualcuno temeva che non si sarebbe presentato, quando arriva il momento di picchiare forte, declina linvito, magari involontariamente, magari per colpa di uno sputo. Al Mondiale 2002, alba dellamore con Ilary, la sua partecipazione fuori dal campo fu molto chiacchierata, Poulsen gli timbra lEuropeo 2004, in Germania il rigore allAustralia non basta a inserirlo tra i protagonisti assoluti. I tifosi ieri si aspettavano le sue scuse, non sono arrivate e le radio romane lo hanno attaccato.
Totti in una sera da star mondiale a eroe locale
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.