Cronaca locale

Tour letterario in onore della lentezza

«Leggere non allungherà la vita, ma farlo può aiutare a migliorarla». Rallenta ma non si ferma mai, Bruno Cortigiani, 62 anni, milanese, fondatore della Giornata Mondiale della Lentezza, l’uomo che nel febbraio 2007 impazzava in corso Vittorio Emanuele col suo autovelox umano – pardon, «passovelox» – multando i passanti dal passo troppo svelto, è pronto a lanciarsi in una nuova avventura. Prima fonda un’associazione (L’Arte del vivere con lentezza), poi pubblica un libro (Vivere con lentezza, Orme editori) e oggi sul suo sito promuove eventi e attività culturali. Ultima, la «Quattro libri», un incontro letterario che oggi farà il giro dei bar d’Italia: «Ci troveremo a partire dalle 18 alla Fabbrica del Vapore e in tutti i locali coinvolti nell’iniziativa, portando un volume a scelta, un best seller, una poesia, un romanzo. E insieme ne leggeremo alcune pagine». Eppure, quella di Cortigiani, è una vita di corsa: laureato alla Bocconi, diventa allenatore di nuoto, docente di matematica alle superiori, capufficio stampa in Ibm e poi in Telecom Italia. Un matrimonio, due figli, progetti, viaggi, un divorzio: «Non solo correva il mio corpo. A correre era soprattutto la mia mente». Atto finale, un tuffo avventato contro uno scoglio, nel mare di Chiavari. Era l’agosto del 1999: operazione d’urgenza, un mese di ospedale e il ritorno alla vita di sempre. Ma con qualche accorgimento in più: «Stavo andando da una life coach, e lei è stata categorica: “deve rallentare o mette in pericolo la sua salute“. Detto fatto: ho ripreso l’attività con meno stress, senza scattare al primo input, imparando a dire qualche no. E ho visto che il lavoro funzionava meglio. E anche la mia vita».
Da lì, l’idea di fondare un’associazione, che oggi conta più di mille iscritti, un sito con 70mila visitatori al mese, e una giornata all’anno dove tutti, in qualsiasi parte del mondo, devono premere il piede sul freno. Pena, una bella multa e la consegna dei «Comanda-lenti». «All’inizio pensavo a un evento locale, poi la voce si è sparsa, il sito si è animato di commenti, entusiasmi, aspettative e sono partite le prime collaborazioni in Italia e all’estero». Che nel 2007 lo hanno portato in piazza San Babila, vestito da vigile col fischietto, nel 2008 in Union Square a New York «e nel 2009 a Tokio» rivela Cortigiani, per diffondere un messaggio universale, stampato a grandi cifre sulla copertina del libro: Vivere con lentezza. «L’ho scritto per chi, come me, vuole provare a cambiare. Ci sono tante persone sole o insoddisfatte: il mio è un invito a godersi la città a partire dalle piccole cose, una sosta sul balcone di casa, una passeggiata la domenica mattina, una gita in bicicletta, la lettura di un racconto insieme», su una panchina, come ai tavolini di un bar .

Non sarà un reading, ma un pretesto per raccontarsi attraverso le pagine di un libro.

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