Ciak, si replica. Antipasto di salumi, pastasciutta, arrosto, patate, torta di mele. Variazioni: i ravioli (o i tortelli, le lasagne, il risotto) come primo; il pollo o il pesce come secondo; il gelato per dessert. È il pranzo della domenica, copione scritto cinquantanni fa, resistente alle mode, alla globalizzazione, alla famiglia che si disperde ma poi, magicamente, a tavola torna sempre lì: a casa di mamma e papà, magari con figli e nipotini. Complici laltalena delle borse e leconomia che non convince, oggi il pranzo domenicale è una tradizione tuttaltro che démodé: è un rito per una famiglia su due. Cioè otto milioni di italiani. Ed è un rituale casalingo: soltanto il cinque per cento osa il pasto fuori, al ristorante: tutti gli altri, da Milano a Catania, se ne stanno a casa.
La tradizione trionfa, inaspettata. È stata lAccademia italiana della cucina a curiosare fra le abitudini culinarie della penisola, per scoprire che cosa rimanesse della più classica fra le routine gastronomiche nazionali; la ricerca, condotta dallistituto in tutte le regioni dItalia, ha smentito qualunque sospetto su un cambiamento di rotta. Anzi. Ogni settimana il 52 per cento delle famiglie italiane si siede a pranzo per tener fede a questabitudine del palato e della socialità, appuntamento per la pancia e (lo sostengono sei su dieci) per «riaffermare il valore della famiglia e lo spirito di convivialità».
A tavola compaiono piatti locali, molto simili a quelli degli anni Cinquanta e Sessanta. Surgelati, cibi precotti o già pronti, ricette ascoltate in qualche programma televisivo, nouvelle cousine o specialità etniche sono riservati ad altri giorni. La domenica no, è giorno di casa, di Italia, non conta sfoggiare, conta gustare. Il menu si snocciola a memoria, ben saldo su ravioli, pasta (magari al forno), lasagne, risotti, carne di secondo, patate come contorno, un dolce.
Cucina soprattutto la mamma: lo chef di casa è la donna nell80 per cento dei casi. Solo due uomini su dieci hanno preparato lultimo pranzo domenicale, e nemmeno il 5 per cento dei figli si occupa dei fornelli nel giorno del riposo. Tutto come da copione, di nuovo. In media cinque persone sedute attorno alla tovaglia imbandita, con punte di sette o dieci in Sicilia e Sardegna.
Il Sud è la roccaforte della tradizione, Piemonte, Liguria e Lombardia sono le regioni in cui si sperimenta di più, con una famiglia su cinque che punta su pranzi creativi. Ma la regola aurea è: classico.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.