Roberto Bonizzi
Dicono: «Non appoggiamo nessuno dei due schieramenti perché vogliamo vincere. Non ci interessa eleggere qualche consigliere comunale». Ma forse non ci credono nemmeno loro. Il programma è ambizioso e parte da 46 candidati sindaco, tutti i rappresentanti di «Questa è una città», la lista politica di Esterni, unassociazione nata 11 anni fa per realizzare eventi culturali (Milano film festival, Salone dellarredo, Sciopero del telecomando). Lidea centrale è cambiare Milano. «Perché oggi - spiega Beniamino Saibene, scelto come candidato ufficiale sulla scheda per le comunali - si sente troppo spesso che in questo modo la città non può andare avanti. Tutti cercano di fuggire, mentre la propria città dovrebbe essere il luogo dove si vuole sempre tornare».
La rincorsa a Palazzo Marino inizia a meno di un mese dal primo turno delle amministrative da piazza Sempione. I punti del programma sono 120. «Non siamo giovani che si occupano di giovani - assicura Carlo Gabardini, che ha curato la stesura del documento delle cose da fare -. Il nostro è un programma che si rivolge a tutta la città. Anche perché siamo trentenni, ma non vogliamo aspettare di avere 60 anni per prenderci delle responsabilità. E non ci interessa cambiare la città a settori, ma vogliamo cambiarla tutti insieme tutta insieme». E via con una politica contro linquinamento che parta già dalla primavera. Soluzioni interessanti come lestensione dellorario dei mezzi pubblici alle 24 ore, con corsie preferenziali in ogni strada e una rete più capillare di piste ciclabili.
Non solo soluzioni. «Proponiamo soprattutto un metodo - dice Stefano Laffi, ricercatore sociale, uno dei 46 candidati -. Seguire alcune linee guida per evitare di vivere in una città che ammala i suoi abitanti».
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