da Palermo
Con la sua bimba, che lei purtroppo non potrà mai crescere, sono «nate» altre quattro persone. Quelle che da lei, ormai in coma irreversibile, hanno ricevuto cuore, reni e fegato, grazie al gesto damore dei suoi familiari che, pur straziati dal dolore, hanno voluto fare questo grande regalo ad altri malati. Per rispettare la sua volontà e dare un senso ad una morte assurda, arrivata a soli trentaquattro anni.
È una storia di amore e solidarietà quella che arriva da una tragedia consumatasi allospedale Civico di Palermo. Una giovane donna trapanese, C. T., ha partorito in stato di coma, in seguito ad unemorragia cerebrale che lha colpita al settimo mese di gravidanza, a causa di una patologia congenita che non aveva mai dato disturbi.
La donna, mamma di un altro bambino, si è sentita male, in casa, il 24 marzo scorso. Data la gravità delle condizioni è stata portata a Palermo, alla Prima Rianimazione dellospedale Civico, diretta da Mario Re. Ma per lei, purtroppo, non cera nulla da fare. Troppo estesa lemorragia, impensabile tentare di intervenire chirurgicamente o tamponare i danni cerebrali. Ma cera laltra vita da salvare, quella della bimba che la donna portava in grembo. I medici si sono prodigati per prolungare il più possibile la gravidanza.
Il 1° aprile, però, la situazione è precipitata, tanto da rendere necessario il taglio cesareo sulla puerpera per far nascere quella creatura. La bimba, che adesso sta abbastanza bene, anche se è ancora ricoverata allUnità operativa di Neonatologia dellospedale dei Bambini di Palermo, alla nascita pesava solo un chilo e 250 grammi.
Venerdì scorso, il grande gesto damore dei familiari, la decisione di donare gli organi della donna. Non è stato possibile, purtroppo, utilizzare i polmoni.
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