Tram, bus e metrò domani fermi. Niente Ecopass

Ennesimo sciopero di treni e mezzi pubblici a partire da domani sera e fino a lunedì. La protesta, indetta da Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, UglTrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast, riguarda la vertenza per il nuovo contratto unico della mobilità per gli addetti al trasporto locale e ferroviario e ai servizi.
Gli orari dello stop saranno diversi per ferrovie e Atm: i treni inizieranno la protesta domani alle 21 fino alle 21 di lunedì. Mentre la giornata calda dello sciopero per Atm sarà lunedì, con tram, bus e metrò fermi dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio.
Saranno, comunque, garantiti i treni a lunga percorrenza e i servizi minimi del trasporto locale nelle fasce orarie di maggiore affluenza di passeggeri (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21) previsti dalla legge. E Ferrovie dello Stato ha attivato un numero verde gratuito (800.892.021), operativo fino alle 23 dwl 10 novembre.
Sulle ragioni della protesta si è inevitabilmente scatenata la polemica tra sindacati e associazioni datoriali. Duro il commento dell’Asstra, l’Associazione delle imprese di trasporto pubblico che definisce lo sciopero «difficilmente giustificabile» agli occhi dei cittadini che «subiranno i disagi di una protesta incomprensibile».
Altrettanto dura è la replica del segretario generale della Filt Cgil, Franco Nasso che definisce «intollerabili falsità» le
dichiarazioni dell’Asstra: «Mente sapendo di mentire - sottolinea - chi sostiene che il contratto della mobilità costa il 20% in più rispetto ai normali rinnovi contrattuali, infatti abbiamo già dimostrato e reso noto anche al governo e alle regioni che quanto sostenuto non trova alcun riscontro nella piattaforma
contrattuale».
Nel confermare lo sciopero i sindacati hanno sottolineato come «nonostante gli annunci a mezzo stampa degli ultimi giorni, né dal governo né dalle controparti datoriali è stata assunta alcuna credibile iniziativa perché fossero rimosse le ragioni dello sciopero, la principale delle quali rimane, in questa fase della vertenza, l’apertura del negoziato sul nuovo contratto collettivo nazionale unico della mobilità».
Il contratto nazionale del trasporto pubblico locale e delle attività ferroviarie sono entrambi scaduti il 31 dicembre 2007, ricordano le organizzazioni sindacali aggiungendo che la piattaforma per il nuovo contratto unico della mobilità, in cui si propone che confluiscano i due contratti ora distinti, è stato presentato alla fine di febbraio scorso. Ma dopo due scioperi nazionali (9 maggio e 7 luglio), la trattativa non è stata avviata.


I lavoratori - affermano i sindacati - hanno diritto all’adeguamento del reddito e alla difesa del potere di acquisto dei loro salari.
Intanto, Comune e Regione hanno deciso di sospendere domani l’Ecopass e il fermo programmato dei veicoli più inquinanti in vigore dal 15 ottobre.

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