Elio Catania paga laffitto di casa dei suoi manager. Appartamenti di classe nelle più belle strade di Milano, come via San Vittore oppure come in corso Magenta. Dettaglio, i fortunati sono pochi. Anzi, sono quelli che lo affiancarono quando Catania fu presidente delle Ferrovie dello Stato. Oggi, loro, lhanno seguito e non solo hanno uno stipendio doro ma anche laffitto di casa pagato, lauto aziendale, il telefonino e pure la moto aziendale con tanto di buoni benzina illimitati. Spreco che i sindacati denunciano e che spinge il Comune di Milano a ficcare il naso nella gestione di Atm. Primo appuntamento, martedì alla commissione Trasporti di Palazzo Marino. Intanto, si scopre che lautista del presidente è inquadrato come funzionario. E sempre inquadrata come funzionaria è anche la segretaria personale del presidente. Che pacchia lavorare in Atm, commenta il centrodestra, mentre i rappresentanti dei lavoratori accusano la «squadra del vertice» di «non brillare certo per qualità del servizio». I numeri lo confermano, 183 incidenti dallinizio dellanno spesso causati dalla scarsa manutenzione dei mezzi. Intanto, circola lelenchino dei privilegiati e si scopre che Atm spende un milione e duecentomila euro lanno in consulenze, sponsorizzazioni e promozioni. Ma non basta.
Lo stipendio medio di un dirigente viaggia sui 200mila euro, benefit e bonus esclusi. Che, in concreto, significa qualcosa come sette milioni di euro lanno di super stipendi. Anche questa è la fotografia della Milano del malcostume, «e poi si parla di cassa vuota per i dipendenti...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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