Roma

Tram, isole pedonali e piste ciclabili: Roma Cenerentola europea

Rita Smordoni

Con nove metri di binari ad abitante e appena tre metri di piste ciclabili a testa, la capitale è la maglia nera d’Europa in fatto di mobilità sostenibile. I dati sono contenuti nel Rapporto Ecosistema Urbano Europa curato da Legambiente. In assoluto il primo studio del genere mai fatto nel continente. Le città prese in esame sono 23. Roma (9,75 metri di binari per abitante) è indietro in materia di trasporto su ferro (metropolitane e ferrovie urbane) non solo rispetto a Parigi (15,05) e Londra (16,45), ma anche a Praga (16,66), Copenaghen (15,92), Vienna (18,01). Nonché alle grandi città spagnole. Quanto a un eventuale paragone con Milano, per il Campidoglio è davvero notte fonda: il capoluogo lombardo, infatti, guidato da tempo da giunte di centrodestra, ha toccato i 26,11 metri e si appresta a toccare quota 30 metri. Il triplo di Roma.
Non va meglio per il trasporto ecologico per eccellenza. La capitale, infatti, dispone per le bici solo di 3,37 metri per abitante. Fanalino di coda rispetto alle grandi capitali: Parigi (12,59), Londra (4,71), Berlino (18,30). E non parliamo delle città del nord Europa come Stoccolma (95,81), Vienna (61,48), Helsinki (193,19), dove ci si sposta abitualmente solo in bici. Una figuraccia. E Milano? Beh, ancora una volta, malgrado la nebbia fitta che attanaglia la città per molti mesi all’anno, la metropoli lombarda è avanti, con 5,54 metri per abitante.
Altri buchi neri si registrano in tema di isole pedonali. Mentre Barcellona, ad esempio, vanta 400 metri quadri ogni mille abitanti, la capitale è ferma a 140. Circa un terzo.
Dunque, una Caporetto. Nella capitale d’Italia si muore di traffico. Ad affermarlo finora era solo il centrodestra: la capitale soffoca, i romani trascorrono in media 6 anni della loro vita immobili nella lamiera delle automobili negli spostamenti quotidiani. Adesso lo dice anche Legambiente, la più autorevole fra tutte le associazioni ambientaliste italiane.
Del resto a dare qualche altro dispiacere a Veltroni era stato anche il recente dossier Ecosistema Urbano 2007, sempre di Legambiente, quella volta limitato alle grandi città italiane. «Roma è una città in cammino, ma ancora non riesce a colmare il gap con altre città a causa di un forte ritardo storico» ammette l’assessore capitolino all’Ambiente Dario Esposito, che ha commentato ieri l’indagine di Legambiente a margine della presentazione del percorso per disabili nel parco di Monte Mario. «Se guardiamo per esempio le piste ciclabili - ha aggiunto Esposito - i dati sono incoraggianti: in tre anni le abbiamo raddoppiate». Sarà. Ma se parliamo di gap da recuperare, di forte ritardo storico, non c’è che un solo colpevole: le giunte di centrosinistra che per 30 anni da Giulio Cesare Argan in poi - salvo una brevissima parentesi con Carraro - hanno amministrato la città.

Una volta tanto, Francesco Storace non ha nessuna colpa.

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