La «Tramelogedia» della Tosse mette quaranta ragazzi in scena

Conte: «Far interagire i giovani con lo spettacolo è il modo più efficace per avvicinarli al teatro»

Dario Vassallo

Tre spettacoli, il consueto Mercatino di San Porfirio e un'assoluta novità per un teatro italiano, un Internet Point: la Tosse, insomma, da qui alla fine dell'anno, ha deciso di non farsi mancare nulla. Con un occhio rivolto al passato e l'altro al futuro: un passato che guarda alla sua stessa storia, trent'anni scivolati via d'un fiato, ma anche più indietro, spingendosi addirittura fin nel Settecento con Vittorio Alfieri guida d'eccezione, e un futuro sospeso tra la Grande Rete e le nuove tecnologie, giusto per tenersi al passo coi tempi.
E dunque cominciamo proprio da qui, da questo spazio ricavato nel foyer della Sala Trionfo che diventerà operativo a partire dal 14 dicembre, con la collaborazione di Datasiel e Fastweb: alle pareti sagome disegnate da Lele Luzzati, alcuni tavolini e due chioschi telematici, del tutto gratuiti, a disposizione del pubblico, anche al di fuori del normale orario di spettacolo. Un luogo d'incontro dove tutti coloro che vorranno ricercare eventi culturali, ampliare le proprie conoscenze o semplicemente avvicinarsi al mondo del web potranno trovare un ambiente più informale dei consueti Internet Café. In più, la possibilità di portarsi da casa anche il proprio personal computer trovando a disposizione una connessione wireless compatibile con gli standard tecnologici più largamente diffusi.
Se questa è un'innovazione assoluta per un teatro italiano, una novità è rappresentata anche dallo spettacolo che andrà in scena da giovedì a sabato prossimi e poi, ancora, dal 21 al 29 aprile 2006: «Tramelogedia», titolo che rimanda ad un termine coniato da Vittorio Alfieri che voleva in questo modo far riferimento ad una forma di spettacolo che unisse in sé tragico e comico, nella speranza che diventasse una parola di uso comune. In realtà il grande poeta astigiano definì in questo modo «Abele», uno dei suoi testi meno conosciuti, che rievoca il primo omicidio della storia. Una messinscena, quella pensata da Tonino Conte, dove mai come in questo caso la forma sembra importante quanto il contenuto, dal momento che gli interpreti saranno affiancati da una quarantina di ragazzi alla loro prima esperienza che partiranno da spettatori per ritrovarsi - strada facendo - ad agire anch'essi in palcoscenico: «È una necessità che mi portavo dentro da molto tempo - confessa Conte -, perché di solito l'approccio dei giovani al teatro, portati in massa dalle scuole, è quanto di più sbagliato esista. Chi oggi viene in sala in questo modo, domani non tornerà. Ai ragazzi invece bisogna parlare in modo diretto, al di là delle formule, ed è il motivo di questo esperimento: facendoli interagire con lo spettacolo, finiscono per conoscere la macchina teatrale dall'interno, al di là di tante chiacchiere». «Tramelogedia», che si avvale delle musiche di Oscar Prudente, funzionerà in questi tre giorni di dicembre come un laboratorio, con tanto di dibattito finale, per poter essere presentato nel prossimo aprile in una forma più completa e definitiva.
È restato poco spazio per gli altri appuntamenti di dicembre, che ricordiamo rapidamente: «Ho la Tosse da trent'anni», dal 7 al 17, dove Enrico Campanati e Lisa Galantini inviteranno gran parte degli artisti che nel corso del tempo hanno lavorato con la compagnia genovese, e «Alice nella casa dello specchio», spettacolo della sera di S.

Silvestro cui seguirà il tradizionale brindisi con gli attori. Infine, il Mercatino di San Porfirio, da giovedì prossimo, consueto bric-a-brac dove sono in esposizione e in vendita pupazzi, marionette e la più varia attrezzeria teatrale.

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