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Trani, la procura: Berlusconi indagato "Violata la legge, la sinistra arma i pm"

Il premier indagato per concussione e minacce: "La sinistra arma i pm e avvelena il clima". E rilancia la manifestazione di sabato: "Difendiamo la democrazia". Indagati anche Innocenzi per favoreggiamento e Minzolini per rivelazione di segreto. A Trani gli ispettori di Alfano

Trani, la procura: Berlusconi indagato  
"Violata la legge, la sinistra arma i pm"

Trani - "Scandalizzato perché a Trani ci sono state palesi violazioni di legge: è una iniziativa grottesca" che tuttavia "non mi preoccupa affatto" poiché "sono intervenuto a destra e a manca" contro i processi in tv e le mie sono "posizioni non soltanto lecite ma doverose". In mattinata il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva chiesto ufficialmente ai pm di Trani di sapere se il proprio nome fosse stato inserito nel registro degli indagati. Poi, in serata, ricevuta la conferma da parte dei suoi legali di essere iscritto sul registro degli indagati a Trani per le pressioni sulla Rai, è tornato a denunciare il "gioco pericoloso della sinistra" invitando gli italiani a scendere in piazza per "difendere la democrazia".

Berlusconi scandalizzato In piazza per "difendere la democrazia" contro "il gioco sempre più scoperto e pericoloso che vede alleati la sinistra, i suoi giornali e i magistrati politicizzati della sinistra". A fronte degli ultimi sviluppi sul caso Agcom-Rai, il premier torna duramente a criticare l'uso indiscriminato delle intercettazioni e la solita giustizia a orologeria che torna a colpirlo a meno di due settimane dal voto. Berlusconi si dice, infatti, "scandalizzato" perché a Trani ci sono state palesi violazioni di legge: "E' una iniziativa grottesca che tuttavia non mi preoccupa affatto poiché sono intervenuto a destra e a manca contro i processi in tv e le mie sono posizioni non soltanto lecite ma doverose". Il presidente del Consiglio ribadisce che "da sempre" è intervenuto "a destra e a manca per sollecitare che non si facessero i processi in tv a persone che sono già sotto processo davanti ai giudici con accuse forti e precise senza dare agli accusati nessuna possibilità di difesa". Per il Cavaliere "queste sono posizioni di tutte le persone perbene e di buonsenso. Sono posizioni - conclude Berlusconi - non soltanto lecite ma anche doverose".

L'attacco della sinistra La manifestazione delle opposizioni è la "fotografia di un clima avvelenato che va avanti da mesi, da quando la sinistra ha armato le procure contro di noi e usa le intercettazioni e la giustizia a orologeria per la sua campagna di insulti sui suoi giornali e nelle piazze". Il premier replica duramente al democratico Massimo D’Alema: "Non tiene vergogna, come dicono a Napoli visto che è la sinistra ad aver avvelenato il clima". "Hanno provato a schizzare fango anche sull’Abruzzo", continua Berlusconi tornando ad attaccare la sinistra per "la campagna d’odio nei nostri confronti". Il premier ricorda la manifestazione del 20 marzo per "difendere la libertà e la democrazia", per ribadire "il primato della sovranità popolare". Il presidente del Consiglio ricorda che a piazza San Giovanni a Roma i candidati alle regioni firmeranno "un patto per l’Italia". Tra i punti nel programma Berlusconi sottolinea in primo luogo il piano casa e la lotta contro la burocrazia per far sì che possano nascere "nuove imprese in un giorno". Il Cavaliere sostiene che ad avvelenare il clima è stato il centrosinistra "e ai nostri elettori questo clima non piace". Si scende in piazza però, ribadisce il premier, perché "quando ci vuole ci vuole". Poi lancia un appello ai moderati perché non cadano nel "tranello" dell’astensionismo: "Sanno benissimo che per sconfiggere questa sinistra devono recarsi a votare senza farsi influenzare dall’indifferenza e senza cadere nel tranello di coloro che di invitano all’astensione per favorire la sinsitra".

Il premier indagato Berlusconi, è formalmente indagato dalla procura di Trani nell’inchiesta Rai-Agcom. Lo si è appreso a Trani da fonti vicine alle indagini. È quindi questo il contenuto della risposta che la procura di Trani ha fornito all’istanza presentata stamani dai legali del premier, Filiberto Palumbo e Niccolò Ghedini, che chiedevano se il premier fosse indagato. Berlusconi sarebbe indagato, secondo fonti della procura, per concussione e per "violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario" (articoli 317 e 338 del Codice penale), reati compiuti ai danni dell’istituzione del Garante per le Comunicazioni. Lo si apprende da fonti vicine alle indagini.

Indagati anche Innocenzi e Minzolini Nei confronti del commissario dell’Agcom, Giancarlo Innocenzi, la procura ipotizza il reato di favoreggiamento personale (articolo 378 del Codice penale), in relazione alle dichiarazioni fatte nel corso di un’audizione davanti agli investigatori in cui avrebbe negato di aver ricevuto pressioni da Berlusconi per chiudere Annozero. Anche il direttore del TG1, Augusto Minzolini è indagato per violazione dell’articolo 379 bis del Codice penale: "Rivelazioni di segreti inerenti a un procedimento penale". Minzolini non avrebbe osservato il divieto imposto dal pubblico ministero, Michele Ruggiero, di non rivelare a terzi il contenuto dell’interrogatorio a cui fu sottoposto a Trani il 17 dicembre 2009 nell’ambito delle indagini sulle carte di credito American Express.

Il legale "Non smentisco né confermo, tra qualche giorno sapremo": ha risposto così l’avvocato Palumbo a chi chiedeva conferma di una iscrizione di Berlusconi nell’inchiesta di Trani. "Stamattina - ha proseguito il legale che collabora con l’avvocato Ghedini a tutela del premier nella vicvenda tranese - ho fatto richiesta ai sensi dell’articolo 335 cpp per vedere se c’è l’iscrizione nel registro degli indagati".

Gli ispettori di Alfano Sulla visita degli ispettori prevista per domani negli uffici della procura il Guardasigilli spiega: "Vorrei tranquillizzare tutti: gli ispettori vanno a Trani per svolgere il loro lavoro da magistrati, perchè tali sono. Non devono, non possono e non vogliono interferire nella inchiesta". L’inchiesta degli "007" di via Arenula deve accertare "come delle talpe abbiano potuto far filtrare delle notizie sui giornali. Il reato di rivelazione del segreto d’ufficio è un reato già previsto e punito dal nostro codice penale, ma che purtroppo non viene mai ad avere delle condanne". Intanto la maggioranza dei consiglieri del Csm invita il Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli a mettere sotto la lente di ingrandimento l’ispezione disposta dal ministro Alfano: "Accertare le modalità con cui gli ispettori sono stati incaricati di svolgere l’attività amministrativa parallelamente ad una inchiesta giudiziaria in corso". Al documento mancano solo le firme di gruppi del Pdl e dell’Udc. Il testo è stato sottoscritto anche da Cosimo Ferri, il consigliere che secondo indiscrezioni di stampa avrebbe dato consulenze legali al commissario di Agcom Innocenzi per intervenire su Annozero.

Ghedini: "Irrilevanza penale" "L’irrilevanza penale dei fatti, e comunque la totale e assoluta incompetenza territoriale di quella procura" sono dimostrate, secondo Ghedini, dalle notizie sulle indagini in corso a Trani. Ghedini sottolinea inoltre "la reiterata e continua violazione del segreto di indagine". L'avvocato del premier afferma poi che "né a un Giudice, né ai difensori, nulla è stato depositato. Tutto è nelle mani della Procura e degli investigatori e, guarda caso, a pochi giorni dalle elezioni, si leggono non solo i contenuti delle intercettazioni, ma perfino i precisi numeri delle stesse e, pur anche, i nomi di chi sarà interrogato nei prossimi giorni". "Tutto ciò - conclude Ghedini - non solo è inaccettabile, ma è in palese e conclamata violazione di legge e concretizza una pluralità di reati e di responsabilità disciplinari che dovranno essere accertati e severamente sanzionati".

Il Csm su Ferri Sarà esaminato con tutta probabilità domani dal comitato di presidenza del Csm il caso che ha investito il consigliere di Magistratura indipendente Cosimo Maria Ferri, che, secondo quanto riportato ieri dal Fatto, avrebbe fornito pareri giuridici al commissario dell’Autorità garante per le comunicazioni Giancarlo Innocenzi per intervenire su Annozero. Una circostanza che sarebbe emersa nell’ambito delle indagini sulla procura di Trani. La riunione del comitato, che è presieduto dal vice presidente Nicola Mancino e del quale fanno parte il primo presidente e il procuratore generale della Cassazione, era già stata convocata nella scorsa settimana, ma la questione è destinata a finire all’ordine del giorno. Come pure, diversi consiglieri considerano scontato che il comitato di presidenza decida di convocare Ferri per ascoltare le sue ragioni.

Ferri: "Sono serenissimo" "Sono serenissimo": così il consigliere del Csm Ferri risponde a chi gli chiede conto del suo

stato d’animo dopo essere stato chiamato in causa nell’ambito dell’inchiesta di Trani. "Spero che siano pubblicate tutte le intercettazioni delle mie telefonate con Innocenzi perché non ho nulla da nascondere" aggiunge Ferri.

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