Alessandro Ursic
La parola dordine è: farsi belli. Trapani attende con impazienza larrivo della Coppa America, probabilmente il più importante avvenimento sportivo mai ospitato in città. E per ospitare al meglio lottavo e nono atto della Louis Vuitton Cup, che dal 28 settembre al 9 ottobre si svolgeranno nelle acque antistanti, la città siciliana si è rifatta il trucco come mai prima dora.
Il porto trapanese è stato trasformato radicalmente, grazie a dei lavori già previsti da un piano di riqualificazione triennale. È qui che batterà il cuore della manifestazione: larea portuale ospiterà gli enormi yacht, le due navi albergo per ospitare gli equipaggi (mille persone per 700 camere), le basi dei team, gli uffici dellorganizzazione e i centri per i giornalisti. Ma anche tutte le attività e le attrazioni legate allAmericas Cup nellAc Park e cioè boutique, un maxischermo per seguire le regate, ristoranti, palchi per concerti.
Così, negli ultimi due mesi sulla città è stato appeso il cartello «lavori in corso», in particolare su tutta la via Ammiraglio Staiti, il grande asse stradale che fronteggia il porto: una quindicina i cantieri aperti, con circa 250 operai al lavoro ogni giorno. Sono stati costruiti moli frangiflutti, dighe foranee e reti fognarie per raggiungere le nuove strutture. Sono stati demoliti edifici in disuso nellarea delle antiche mura per far spazio alle costruzioni che dovranno ospitare le varie attività legate alle competizioni. Sono state inoltre rifatte le orlature di moli e banchine, con la pulitura delle vecchie bitte e la collocazione di nuove.
Ma i lavori hanno riguardato anche zone della città che non saranno toccate direttamente dalle regate. Per esempio, la stazione ferroviaria ha subito un maquillage per loccasione, e sono state ristrutturate anche cinque chiese del centro storico in previsione del grande afflusso di visitatori.
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