Una programmazione del sistema di trasporto pubblico su scala provinciale, strizzando locchio allambiente. Nuovi collegamenti extraurbani per migliorare la vita dei pendolari allinsegna della sostenibilità. Rompere il tabù di una visione Milanocentrica del territorio, spostando lattenzione sull«esterno». Ragionare in termini di città metropolitana. Sono i punti cardine del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, strumento di pianificazione generale che, in base alla legge 12/05, sostituirà quello vigente (2003).
Il sistema infrastrutturale, che insieme a quello paesistico -ambientale e a quello agricolo, rappresenta lossatura del piano, si sviluppa a partire da alcune osservazioni. Ogni giorno nella provincia si registrano 2 milioni di spostamenti pendolari, senza contare quelli che avvengono allinterno dei comuni. Il 79% di questi in media avviene con lauto, oscillando tra il 59% dei residenti milanesi e un massimo dell88%. Nel milanese si registra un tasso di motorizzazione privata tra i più elevati dEuropa con 73 veicoli (di cui 58 auto) ogni 100 abitanti, il che equivale a 1 milione di tonnellate di benzina e 1,6 milioni di tonnellate di gasolio bruciati in un anno, il 7% del consumo nazionale. Inutile dire che i 74 km di rete metropolitana, che trasportano 328 milioni di passeggeri lanno attraversando quasi esclusivamente la città di Milano, sono insufficienti a rispondere alle necessità del territorio.
Necessità di cui adesso tiene conto il Piano, grazie a una serie di incontri dellassessore alla Pianificazione del territorio di palazzo Isimbardi Fabio Altitonante con i rappresentanti dei 134 comuni. Dopo un anno e mezzo e 2 «giri» di tavoli interistituzionali si è arrivati alla condivisione delle linee strategiche del Ptcp approvate dal consiglio provinciale qualche giorno fa. Facendo da cerniera tra la macropianificazione regionale e le strategie comuali, con lobiettivo di potenziare il trasporto pubblico, che dovrebbe essere adottato entro il 2011, «sdogana» la città metropolitana dal dibattito teorico per calarlo nella realtà.
Partendo dalla rete metropolitana, per esempio, risulta che verso sud lasse del Naviglio Pavese pur essendo di importanza strategica non è stato adeguatamente infrastrutturato: ecco che nel piano si parla del prolungamento della M2 da Assago (pronto a dicembre) a Binasco Lachiarella. Sempre a sud sarebbe utile prolungare il collegamento da Corsico a a Trezzano sul Naviglio.
Il ptcp propone anche lestensione della linea rossa da Monza Bettola a Monza Fs (da progettare) e da Bisceglie a Baggio. Così come la verde, in una logica metropolitana, dovrebbe collegare Assago a Binasco, mentre per quanto riguarda la gialla se il progetto del tratto San Donato - Paullo è pronto, manca solo lultima tranche di finaziamenti per far partire lestensione del tronco da Paullo a Vimercate.
Un discorso a parte merita la linea 4 secondo lassessore Altitonante sarebbe meglio, visto i tempi stretti, limitarsi a realizzare per il 2015 solo il tratto da Linate a Dateo in città, per concentarsi sul collegamento tra Linate e segrate che riveste unimportanza strategica per il potenziamneto dellaccesso allIdroscalo e del collegamento con Malpensa.
Infine la Tangenziale ovest esterna: per la prima volta il progetto tanto chiachierato entra in un documento di pianificazione ufficiale.
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