Dopo i missili nelle esercitazioni di lunedì, lIran ha lanciato ieri bordate di duri avvertimenti alla controparte in vista dellincontro con i 5+1 in programma domani a Ginevra. Mentre ladesione di Russia e Cina a eventuali sanzioni contro Teheran appare tuttaltro che acquisita, come dimostra un contratto petrolifero miliardario firmato da Pechino con la Repubblica islamica.
LIran, ha detto il capo dellOrganizzazione per lenergia atomica iraniana, Ali Akbar Salehi, non accetterà di discutere del suo programma nucleare nellincontro di Ginevra. E quindi nemmeno di un secondo impianto per larricchimento delluranio la cui esistenza è diventata di pubblico dominio soltanto venerdì scorso. «Non discuteremo di nulla che riguardi i nostri diritti nucleari, ma possiamo discutere di disarmo, possiamo discutere della non proliferazione e di altre questioni generali», ha detto Salehi. «Il nuovo sito rientra nei nostri diritti e non cè bisogno di parlarne», ha aggiunto il capo dellagenzia iraniana, precisando che Teheran non abbandonerà le proprie attività nucleari «neanche per un secondo».
LIran, dunque, accetta di avere una cooperazione per verificare la trasparenza del suo programma solo con lAgenzia internazionale per lenergia atomica (Aiea). Salehi ha infatti confermato la disponibilità di Teheran a garantire laccesso al nuovo sito agli ispettori dellorganismo di salvaguardia dellOnu, sottolineando che un calendario in questo senso sarà comunicato «presto». Posizione confermata a New York anche dal segretario generale dellOnu, Ban Ki-moon, che ha riferito un colloquio con il presidente Mahmud Ahmadinejad. Nessuna discussione, invece, con i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza (Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania, che compongono il gruppo dei 5+1. Anche il dialogo con lAiea potrebbe anzi essere messo in discussione se le grandi potenze insisteranno nel fare pressioni sulla Repubblica islamica.
E in serata i toni del confronto salgono ancora: la Casa Bianca fa infatti sapere che nellincontro di domani gli Usa non rinunceranno a parlare del sito di Qom.
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