Per molti italiani partire è l'unico modo per ritrovare il buonumore dopo mesi dedicati solo al lavoro o alla gestione dei problemi quotidiani. Per loro l'effetto benefico del viaggio inizia nel momento stesso della prenotazione. Ed è stato battezzato «travel therapy». Quando il morale non è altissimo, per il 21 per cento degli italiani la terapia migliore è trascorrere più tempo con amici e parenti, mentre il 20 per cento cerca di tirarsi su pensando a qualcosa che aiuti a guardare serenamente al futuro. I viaggi sono al terzo posto, scelti dal 15 per cento come rimedio al malumore.
La vacanza sembra avere un effetto benefico immediato: tra chi la prenota, il 31 per cento afferma di sentirsi subito soddisfatto e il 48 per cento ha sensazioni positive appena ultimato l'acquisto. La «travel therapy» viene preferita ai rimedi più tradizionali come il rimettersi in forma con lo sport, l'affogare i dispiaceri mangiando dolci e il concedersi un acquisto di lusso. Subito dopo avere prenotato un viaggio, la metà degli italiani non vede l'ora di partire ed è in questo momento che l'effetto terapeutico della vacanza inizia a manifestarsi, riemergendo con l'avvicinarsi della partenza.
Sempre secondo l'indagine condotta da Expedia, nel nostro Paese i viaggi sono considerati più importanti dell'arredamento per la casa, delle auto e dei gadget tecnologici e sono secondi solo all'abbigliamento e al buon cibo.
Affinché questa terapia così originale faccia effetto non è necessario volare all'altro capo del mondo per un mese. Per staccare un po' la spina e ritrovare il giusto contatto con se stessi può essere sufficiente un weekend a pochi chilometri da casa. Purché ci si metta al riparo dalla vita quotidiana.
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