Travestiti da Fini e D’Alema entrano al supermarket: niente scherzi, è una rapina

Devono avere passato parecchie ore a studiare il loro «colpo», l’idea probabilmente gli è venuta davanti alla televisione guardando un famoso film dei primi anni ’90 che raccontava di una serie di rapine.
Quattro giovani romani hanno provato a vestire i panni dei protagonisti del film «Point Break», hanno indossato maschere di gomma con i volti di politici per compiere una rapina. Ma invece delle maschere degli ex presidenti degli Stati Uniti (Ronald Reagan, Lyndon B. Johnson, Richard Nixon e Jimmy Carter), come raccontato nella celebre pellicola del 1991, diretta da Kathryn Bigelow e interpretata da Keanu Reeves e Patrick Swayze, hanno scelto quelle di Gianfranco Fini e Massimo D’Alema.
Protagonisti della rapina «bipartisan», compiuta ieri in un supermercato di Roma, sono quattro ragazzi, tra i 19 e i 22 anni tre dei quali con precedenti, arrestati poco dopo per rapina aggravata.
Intorno alle 18.30 di sabato i rapinatori, uno dei quali armato di pistola, hanno fatto irruzione in un supermercato in via della Rustica, alla periferia della Capitale, costringendo i dipendenti a consegnare l’incasso del sabato pomeriggio. Subito dopo il colpo è stato dato l’allarme al 112 e grazie al numero di targa dell’auto a bordo della quale i quattro erano fuggiti, fornito dai dipendenti del supermarket, una pattuglia dei carabinieri del nucleo Radiomobile di Roma ha individuato, inseguito e arrestato i rapinatori. Le maschere e l’arma, una pistola giocattolo, perfetta imitazione di una revolver calibro 38, sono state sequestrate. Forse a quel punto i quattro si sono resi conto che nessun regista ha detto «stop» e che il loro «film» sarebbe continuato prima in caserma e poi in carcere.
Non si tratta della prima rapina in stile «bipartisan» anche il 5 febbraio scorso a San Polo d’Enza, nel Reggiano, dove due rapinatori, invece del solito passamontagna, avevano indossato la maschera con il volto del premier Silvio Berlusconi e ancora una volta quella di Massimo D’Alema per rapinare la filiale del Credito emiliano. Ma questi non sono gli unici casi di rapinatori che nascondono il volto dietro maschere di politici. Nel giugno del 2006 a Tortoreto (Teramo) un uomo fece una rapina nella Banca di Teramo di credito cooperativo con la maschera dell’allora ministro Antonio Di Pietro.
Una «moda» che da tempo sta prendendo piede anche all’estero. Nel 2005 in Germania, a Berlino, un rapinatore indossò la maschera dell’ex cancelliere Helmut Kohl per rapinare un sexyshop a Worms (sudovest della Germania).


Preferì un personaggio dei fumetti, invece, un rapinatore che, con il volto coperto da una maschera dell’Uomo Ragno e vestito con una tuta di colore bianco e rosso, rapinò il 2 settembre del 2008 l’ufficio postale di Mariano Comense (Como). Personaggi di fantasia anche per tre giovani, di cui due all’epoca dei fatti minorenni, che nel 2005, mascherati da Zorro erano diventati il terrore dei supermercati di Ostia, sul litorale romano.

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