Da tre anni è monumento nazionale

All’inizio dell’800 l’ippica divenne in tutta Europa uno sport emergente insieme a canottaggio e ginnastica. A Milano le corse si svolgevano dietro al Castello, nella piazza d’Armi, e fuori porta negli ippodromi di Senato, Casbeno e Castellazzo. La «Società Lombarda per le corse dei cavalli», fondata nel 1883, decise di costruire un ippodromo in città scegliendo la località di San Siro. Il progetto venne affidato all’architetto Giulio Valerio che concepì impianti secondo criteri di semplicità ed economia. L’ippodromo del Galoppo fu inaugurato nel 1888 e l’ippica divenne sempre più imporante nella vita sociale milanese. Nel 1911 la Società Lombarda indisse un concorso internazionale per rinnovarlo e arricchirlo ricostruendo e ampliando anche la tribuna principale. Il concorso richiamò molti professionisti e i progetti vennero esposti nel palazzo della Permanente. Il progetto vincitore era firmato dagli architetti Paolo Vietti Violi e Arrigo Cantoni (gli stessi che progettarono le scuderie De Montel nel 1920), la costruzione iniziò nel 1914.

La società promotrice dell’opera, per contrastare l’isolamento del nuovo Ippodromo, in mezzo alle campagne costruì viali alberati di collegamento alla città. L’Ippodromo, le scuderie De Montel e le piste di allenamento crearono un nuovo quartiere, una sorta di città-giardino. Nel 2004 le Scuderie sono state riconosciute Monumento nazionale

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