Lo hanno vegliato sul letto di morte per un paio di giorni, in quella villetta alla periferia di Aprilia che ora diventerà la casa dei tre cani, così come ha deciso il Comune pontino. La singolare storia va però raccontata dallinizio, ovvero dal 7 aprile del 2009, quando i vigili urbani di Aprilia, allertati dai vicini di Nicola Zarra preoccupati del fatto che quel simpatico anziano da qualche tempo non si faceva vedere in giro, entrano in una villetta alla periferia della cittadina e trovano luomo disteso su un letto, morto. Attorno ci sono i suoi quattro cani, accovacciati nei pressi del letto. Il medico legale stabilisce che luomo, 72 anni, era deceduto per cause naturali da almeno un paio di giorni. E non ci vuole molto a capire che i suoi cani, compagni inseparabili di una vita, erano rimasti accanto al padrone in quei due giorni o forse più, nonostante non avessero più né cibo né acqua in casa; ma pur potendo facilmente uscire anche dalla recinzione della villetta, i cani erano rimasti lì, tanto che uno di loro morì qualche giorno dopo, per i postumi della denutrizione, mentre un altro, cieco da un occhio, ha rischiato di fare la stessa fine.
Anche dopo in funerale del povero Nicola, i cani sono rimasti lì, nel perimetro della villetta, con i vicini di Zarra che portano loro da mangiare. Ma da oltre un anno, e nonostante le ricerche attivate dalla Municipale, nessuno si è presentato per reclamare quellabitazione, una costruzione in parte ancora da terminare - che Nicola aveva messo su contraendo un mutuo e in tanti anni di duro lavoro, assieme alla moglie morta qualche anno prima. La coppia non aveva figli, ma a quanto pare neanche parenti diretti e dunque eredi legittimi. La villetta, insomma, sulla carta non ha più proprietari, almeno fino alla decisione presa laltro giorno dal Comune di Aprilia: saranno i tre cani di Nicola i nuovi proprietari della villetta. La polizia municipale apriliana, che ha preso a cuore con tanta umanità tutta la vicenda, controllerà il tutto e le chiavi di quella casa resteranno proprio ai vigili, unitamente ad una copia lasciata ad una vicina di casa che si è assunta lonere ma anche il piacere umano - di provvedere a dar da mangiare a quei cani.
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