Tre donne al tavolo dell’Expo

Due novità importanti caratterizzano le odierne assise di Assolombarda. Prima novità, il luogo. Stavolta la prima, più influente e più antica associazione industriale d'Italia alla efficiente ma soffocante sala di via Pantano preferisce i padiglioni di Fieramilano a Rho. E non perché lì si stia più comodi

Due novità importanti caratterizzano le odierne assise di Assolombarda. Prima novità, il luogo. Stavolta la prima, più influente e più antica associazione industriale d'Italia alla efficiente ma soffocante sala di via Pantano preferisce i padiglioni di Fieramilano a Rho. E non perché lì si stia più comodi. Quella grandiosa struttura, destinata a raddoppiare per allora, sarà la sede principale dell'Expo 2015. D'altra parte questa è la prima assemblea degli industriali milanesi dopo la «vittoria di Parigi» del 31 marzo scorso, alla quale il presidente Diana Bracco ha dato un contributo rilevante. La scelta di Rho, dunque, segnala chiaramente la volontà di proseguire con altrettanto impegno fino al pieno successo dell'esposizione. Seconda novità. Fra i protagonisti della giornata (come della lunga marcia verso l'Expo) ci sono tre donne: il sindaco di Milano Letizia Moratti, il presidente di Confindustria, freschissima di elezione, Emma Marcegaglia e il presidente di Assolombarda Diana Bracco.
Tre donne che fino ad ora hanno ampiamente dimostrato, ciascuna nel proprio ambito, intelligenza, capacità, volontà e tenacia: solo Milano ha tante donne al potere. Sulle quali, quindi, si può contare guardando al percorso ancora impervio verso il 2015.

Soprattutto la Bracco enfatizzerà, nel suo intervento, l'importanza che ricerca e innovazione, di cui Milano è da secoli la culla, hanno e sempre di più avranno per riportare le imprese italiane al massimo livello di competitività nel nuovo e più impervio scenario globale. Su questa via ineludibile, pena il declino, l'obiettivo dell'Expo è per l'industria milanese un traguardo ambizioso e quindi un ulteriore stimolo forte.

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