Tre nuove molecole contro il dolore

Tre nuove molecole contro il dolore

Ha 50 anni e 25 anni fa aveva lasciato Napoli per gli Usa. Una delle tanti fughe dei «cervelli» made in Italy. Sette anni a New York, poi una parentesi a Parigi, quindi altri 17 anni negli States a fare ricerca metà nella Grande mela metà a San Diego, in California, con scienziati di altissimo livello come i premi Nobel Eric Kanderl, Paul Greengard e Jerry Edelmam.
Daniele Piomelli è tornato a sviluppare la sua esperienza in Italia. Ha scelto di farlo all'Iit genovese, sopra Bolzaneto, l'istituto che è il fiore all'occhiello della ricerca italiana che, con grande impegno, da alcuni anni continua a mettere a segno importanti obiettivi anche grazie al direttore scientifico Roberto Cingolani.
Ieri mattina Piomelli, insieme al presidente della Federfarma Sergio Dompè, ha presentato a una schiera di studiosi internazionali il nuovissimo e avanzatissimo dipartimento «D3, drug discovery and development». Si tratta di una serie di uffici e laboratori di eccellenza che stanno studiando tre nuove molecole, top secret al momento, antinfiammatorie e antidolorifiche. Roba che troverà la sua applicazione in campo farmaceutico anche per le neuropatie, il morbo di Alzheimer, le artriti e le osteoartriti. Uno «start up» che tutti sperano porterà, fra qualche anno, a una «rivoluzione» per milioni di pazienti in tutto il mondo.
Il D3 riunisce ricercatori internazionali provenienti da ogni angolo del mondo, su 70 scienziati, poi, ce ne sarà una dozzina che arriverà proprio dall'università genovese. La struttura, che si sviluppa su oltre duemila metri quadrati, ha ricevuto dal governo un finanziamento di 12 milioni di euro per il primo anno.
«Per tutto l'Iit - spiega Cingolani - sono confermati i finanziamenti e non sono previsti, al momento, tagli di alcun genere. È un segnale positivo che ci incoraggia a continuare a lavorare per quello che è diventato uno degli istituti di eccellenza a livello europeo e mondiale. Gli spazi sono saturi, così come le infrastrutture e il personale di altissimo livello.

Gli Erzelli potranno essere un naturale sviluppo dell'Iit di Bolzaneto. Tra le strutture ci sarà assoluta sinergia e collaborazione così come abbiamo sempre collaborato con tutti gli altri istituti di eccellenza italiani e internazionali».

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