Saltano i processi perché mancano gli agenti di polizia penitenziaria, e i boss mafiosi non possono essere portati dal carcere al tribunale. Le udienze si chiudono presto perché i soldi sono pochi, e comunque non abbastanza per pagare gli straordinari ai cancellieri. Però, tra i tanti ostacoli alla giustizia, questo mancava. Un legittimo impedimento «volante». Tre piccioni che entrano in aula e costringono giudici, avvocati e testimoni a prendere carte e faldoni, e traslocare. E mica durante un processo da quattro soldi. È il processo Unipol. Quello - per intendersi - che ha scaldato lestate del 2005 a colpi di intercettazioni e scalate bancarie.
I tre volatili, infatti, hanno aggiunto un capitolo imprevisto nel dibattimento sulla tentata scalata della compagnia di assicurazioni amministrata da Giovanni Consorte alla Banca nazionale del lavoro. I difensori sono stati chiamati dal Tribunale a votare per alzata di mano se restare nellaula della prima sezione penale - dovera in programma ludienza, ma dove i piccioni avevano preso a svolazzare - oppure se spostarsi in unaltra stanza, quella dellex cancelleria civile. Ha prevalso la prima opzione. Quellaula è più grande, mentre nellaltra - più angusta - i molti legali sarebbero stati costretti a stare in piedi. La giustizia, dunque, ha sfidato i tre animali. E alla fine ha perso.
Ci hanno provato, a convivere con i piccioni. E allinizio, la cosa è stata pure presa sul ridere, come un buffo inconveniente in una giornata altrimenti monotona e uguale a tante altre. Alla fine, però, la Legge si è dovuta arrendere allevidenza. Impossibile fare finta di niente. Perché quando ludienza è iniziata la situazione è apparsa subito difficile: la testimone chiamata a deporre era visibilmente infastidita da un pennuto che gravitava sopra la sua testa, mentre il collegio dei giudici, presieduto da Giovanna Ichino, sembrava - a detta di qualche avvocato - «terrorizzato» dallinsolita presenza. E qualche piuma, nel frenetico volteggiare degli uccelli, è pure caduta sulla testa dei presenti.
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