Tre ragazzini arrestati: «Evviva, niente scuola»

L’esultanza sorprende anche i carabinieri

Motivi familiari? Malattia? Indisposizione? Lutto? Macché, roba vecchia. Per non andare a scuola, la giustificazione basta farla firmare al maresciallo dei carabinieri. Uno al di sopra di ogni sospetto. E voglio vedere la prof che chiede se la firma è stata falsificata... Per informazioni chiedere a tre sedicenni di Sestri Ponente, che al tintinnar di manette hanno festeggiato. All’idea di passare la notte in gattabuia hanno sorriso, osservando che all’indomani non ci sarebbe stato l’odioso suono della sveglia a preannunciare quello imminente e ancora più odioso della campanella.
È la storia di un banale furto. Un raid nell’ex scuola elementare di Villa Rossi, oggi sede di alcune associazioni no profit. No profit, d’accordo, ma certo non sprovviste di qualche genere di conforto per i soci. Bottigliette, lattine, merendine e, perché no, anche materiale di cancelleria. Mercoledì sera, verso le 18, un gruppetto di ragazzi, tutti tra i quindici e i sedici anni, decidono di fare irruzione in questi locali e di servirsi da soli. Il loro blitz non è degno di un colpo da Arsenio Lupin, qualcuno li nota e avverte i carabinieri. La pattuglia del nucleo radiomobile li coglie ancora con le mani nelle lattine. A ricostruire tutta l’irruzione ci vuole poco e i militari attribuiscono colpe specifiche.

Tanto che tre ragazzi se la cavano con una denuncia a piede libero per furto. Altri tre hanno invece l’aggravante del danneggiamento, dell’effrazione. Per loro scatta l’arresto. E l’esultanza, che sorprende anche i militari: «Evviva, meno male. Domani niente scuola».

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