Tre uomini sotto il pergolato

Tre uomini sotto il pergolato

È uno dei testi più belli del giovane drammaturgo inglese Conor McPherson, «Il pergolato dei tigli»,che la Compagnia Nim (i Neutroni in movimento) presenta al Duse da domani al 10 febbraio.
Il testo è stato scritto nel 1995 quando il talentuoso autore aveva solo 24 anni, ed è da un gruppo di giovani altrettanto talentuosi, usciti dalla scuola del teatro Stabile nel 2005, che viene interpretato.
Il gruppo «è nato praticamente in cucina» raccontano i ragazzi, dove intorno a un tavolo più facilmente si scoprono affinità di intenti e dove fioriscono le idee migliori. Qui, mentre l'estate del 2004 si avvicinava e si prospettavano solo i soliti lavori stagionali per tirare su due soldi come camerieri e compagnia bella, si è pensato: perché non fare qualcosa di pertinente al nostro «vero lavoro». Così da un appartamento affittato in comune è venuta fuori la compagnia dei Neuroni che con determinazione e gioia è passata dal portare in scena grandi autori dal giardino di un bed and breakfast di Pontremoli al cortile di un'osteria di Vicenza, per poi approdare al mitico palcoscenico del Duse di Genova con questa drammaturgia di Mc Pherson, che ha subito catturato l'interesse dei tre protagonisti, Pierluigi Pasino, Marco Taddei e Vito Saccinto.
«Il pergolato dei tigli» è storia di ordinaria follia (o straordinaria lucidità), un insolito e sincero viaggio della virilità maschile che prende forma in modo diverso per ciascuno dei protagonisti. Stessa storia con diverse prospettive, ma con la medesima pulsione verso l'altrove.
Tre sono i personaggi, Joe, un diciassettenne che nel mezzo del suo turbinio ormonale è attratto da un suo compagno di scuola; Frank, suo fratello maggiore, che dimostra la sua virilità facendosi carico dei problemi della propria famiglia per cercare di risolverli; poi c'è Ray, trentenne, professore di filosofia all'Università, il quale è alla continua ricerca di conquiste femminili.


Tre monologhi concatenati scritti con grande intelligenza e semplicità, e che i tre attori hanno cercato di rendere nella forma migliore raccontando la storia come se fossero al pub del paese, alternando ironia a veli di disagio con un linguaggio dinamico, ricco e divertente che non tralascia la drammaticità sottostante.
Fa da sfondo un'asfittica cittadina balneare dell'Irlanda del sud, che fa venire una gran voglia di scappare e alla quale si concede solo la capacità di fare immaginare.

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