Per l'omicidio di Francesco Ferreri, il tredicenne di Barrafranca trovato morto con il cranio fracassato in una scarpata nei pressi della Diga Olivo nell'Ennese il 18 dicembre scorso, vi sono cinque indagati. Si tratta dei due padrini di cresima, 22 e 42 anni, del coetaneo e compagno di doposcuola di Francesco, indagato anche lui per omicidio volontario, e del fratello di quest'ultimo.
Gli altri indagati sono un quarantenne e un ventenne, i proprietari delle auto sequestrate nelle scorse settimane già all'esame del Ris dei carabinieri di Messina. Nelle settimane scorse i carabinieri del Ris di Messina erano tornati sul luogo del ritrovamento del cadavere per ricostruire la scena del delitto, utilizzando anche le foto scattate durante i primi sopralluoghi. Secondo quanto accertato dalla ricostruzione dell'omicidio il ragazzino potrebbe esser stato portato nella campagna con un pretesto e quindi ucciso, con colpi di un arnese per auto al cranio. Si continua a indagare sul movente della lite tra coetanei ma non si esclude la cosiddetta pista pedofila.
«Non chiedo vendetta ma giustizia», ha sempre ripetuto la madre, Anna Bonanno. Aggiungendo: «Non ricordo che cose belle di Francesco. Era un ragazzo sempre allegro, educato a casa.
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