Tregua con i «Latin King» per arginare le baby gang

Patto di legalità per i Latin King. Impegno della baby gang ad abbandonare le pratiche illegali, quelle che in passato avevano portato a scontri e retate. Accordo siglato con la Provincia di Milano, benedetto da don Gino Rigoldi e controfirmato da King Mission ossia il capo indiscusso a livello internazionale della più importante tra le baby gang sudamericane che imperversa negli States.
Tregua dei latinos spalmati sul territorio e concorrenti di altre bande giovanili, come i Netas o i Commandos: gruppi che, abitualmente, si scatenano in veri e propri raid, spedizioni punitive e aggressioni. Violenza che l’assessore Irma Dioli «spera» di bloccare: «Con questo progetto speriamo di dimostrare che non esiste solo la repressione e che ci può essere recupero rendendo questi ragazzi protagonisti, promuovendo iniziative esclusivamente per loro e su di loro». Come dire: un gesto «simbolico» per mettere in pratica la vera «integrazione».
Progetto, aggiunge l’assessore alla Pace, che vede coinvolta pure la comunità ecuadoriana e che dovrebbe, nell’arco di un mese, portare anche all’apertura di uno sportello per l’orientamento sociale e legale.

Il tutto, chiosa don Rigoldi, per rompere quella spirale di violenza «che nasce se vi è esclusione dal tessuto sociale»: «Mettere al centro dell’attenzione i Latin King, coinvolgerli, sviluppare amicizia e cultura sono le cose più utili da farsi». L’esempio, vagheggiano dagli uffici dell’assessore Dioli, arriva da Barcellona dove «la municipalità ha recentemente legalizzato queste bande, che in definitiva chiedono solo di essere riconosciute a livello sociale».

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