Economia

Tregua tra Mosca e Kiev, ripresa vicina

È questione di ore, poi Mosca dovrebbe riaprire i rubinetti del gas verso l’Europa. Il presidente ucraino Viktor Yuschenko si è detto sicuro che la Russia riprenderà le forniture oggi, quando la delegazione Ue, guidata dal premier ceco Mirek Topolanek, sarà a Mosca per incontrare Vladimir Putin. A sbloccare la situazione, ieri, è stato il sì di Kiev alla presenza di osservatori russi, «conditio sine qua non» imposta da Mosca per la riapertura delle forniture verso l’Europa.
Tuttavia, un portavoce della commissione Ue fa sapere che, dal momento in cui Mosca farà ripartire il flusso di metano verso l’Ucraina, «ci vorranno almeno tre giorni perché riprendano le forniture di gas verso i confini dell’Ue e i consumatori europei». Ieri comunque la squadra degli osservatori ha iniziato il suo lavoro a Kiev: restano ancora dei dettagli tecnici da stabilire per portare a termine l’accordo sul monitoraggio dei flussi di gas dalla Russia alla Ue via Ucraina, ha detto Topolanek.
Intanto, la Commissione europea ha deciso sulle misure d’emergenza per contrastare una crisi definita «senza precedenti nella storia europea», tra cui un incremento della produzione di gas in Norvegia, Olanda, Regno Unito, Romania e Polonia. «La crisi - si legge nella nota - ha dimostrato la necessità di una risposta europea coordinata e di un piano di emergenza». Sempre la Commissione europea ha diffuso i dati sui Paesi più colpiti dalla guerra del gas: in Italia c’è stato un taglio delle forniture pari al 25%. Secondo Bruxelles, comunque, l’Italia è tra quei Paesi, insieme a Germania e Francia, che «anche se gravemente colpiti, sono stati in grado di adottare le misure necessarie e di avere una situazione gestibile». Mentre, come si legge nella nota, «i Paesi più severamente colpiti, con tagli fino al 100%, sono Bulgaria (100%), Slovacchia (97%), Serbia, Bosnia Erzegovina e Albania».

Il gruppo Ue di coordinamento del gas si riunirà di nuovo il 19 gennaio, sempre a Bruxelles, mentre il monitoraggio delle forniture continuerà su base giornaliera, fino a che non sarà ripristinato il normale approvvigionamento.

Commenti