Bruxelles - "L’Italia ha una posizione solida e non è un problema, ma parte della soluzione", non ha dubbi sulla tenuta del nostro paese anche di fronte alle turbolenze finanziarie di altri Paesi Ue, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti al termine della riunione dell’Ecofin, rispondendo alle preoccupazioni, rilanciate anche dal presidente della Repubblica Napolitano sulle turbolenze finanziarie nei Paesi della Ue. Il ministro ha sottolineato come, in riferimento alla crisi delle banche irlandesi, "per l’Italia non esiste un rischio controparte", assicurando che "l’Italia non collassa". "È fondamentale continuare con una politica di responsabilità", ha aggiunto, sottolineando come il nostro deve continuare ad essere "un Paese che non causa problemi ma che aiuta a risolvere i problemi".
Debito pubblico "Il governo - ha detto Tremonti - ha fatto una politica di serietà e di responsabilità sul fronte del bilancio pubblico, ed è su questa strada che deve continuare". "L’unica nostra criticità - ha aggiunto il ministro - è che abbiamo un elevato debito pubblico. Ma dobbiamo ringraziare gli italiani per la condotta avuta negli anni passati". È per questo, ha proseguito Tremonti - che in Europa l’Italia viene vista come un "Paese serio". Alla domanda se nella Ue vi sia qualche preoccupazione per la situazione politica in Italia, Tremonti si è limitato a rispondere: "Credo che i mercati incorporino la democrazia".
Il caso Irlanda Salvare l’Irlanda dal rischio default "è interesse di tutti", ha poi aggiunto Tremonti.E riferendosi all'intervento di Eurozona e Fondo monetario a sostegno del governo di Dublino gha detto: "Prima è meglio è. Se la casa del vicino brucia è meglio aiutarlo e dargli un estintore, altrimenti potrebbe bruciare anche la tua casa: a questo sta lavorando l’Europa per l’Irlanda così come ha già fatto per la Grecia". Tremonti ha descritto l’Irlanda come "una specie di portaerei su cui alcuni hanno messo i propri computer, collegandoli al sistema bancario", e creando un problema di "finanza ombra (shadow financing, ndr)". Bisogna, insomma, che il governo di Dublino "faccia il suo mestiere" ma anche "che intervenga l’eurozona, perchè il governo da solo non ce la fa a sostenere gli oneri addizionali impropri", dovuti al salvataggio delle banche irlandesi, "che devono essere sostenuti anche dal sistema dell’euro".
La rottura sul bilancio "Una rottura non voluta da noi, una rottura non appropriata in un periodo non appropriato. Se non c’era era meglio", commenta poi sul mancato accordo tra gli Stati membri della Ue sul bilancio comunitario per il 2011, nel confronto con l’Europarlamento. Tremonti si è comunque detto fiducioso sul fatto che alla fine una soluzione verrà trovata. Se dovesse scegliere fra l’allarme lanciato dal presidente Ue Herman Van Rompuy (l’Eurozona è in pericolo) e la tranquillità della cancelliera tedesca Angela Merkel ("non credo che l’Eurozona sia minacciata"), il ministro dell’Economia propenderebbe per la seconda. "Mi piace di più e negli ultimi giorni ci sono gli elementi per ritenerla più fondata".
"Inaccettabili accordi bilaterali con la Svizzera" "È inaccettabile che molti paesi stipulino trattati bilaterali, per esempio con la Svizzera, che vanno contro lo spirito della direttiva" Ue, attualmente in discussione all’Ecofin, che mira alla lotta all’evasione e alla frode fiscale. Tremonti durante il suo intervento nel dibattito pubblico all’Ecofin a Bruxelles ha fatto così intendere che l’Italia non potrà dare il suo consenso alla proposta di direttiva sino a che questo nodo non verrà risolto. "Se non sarà trovata una risposta più concreta" a questo problema, "non ci potrà essere l’unanimità" necessaria perchè la direttiva Ue venga approvata, ha avvertito Tremonti. Data la maggiore mobilità dei contribuenti e del volume crescente delle transazioni transfrontaliere, la direttiva Ue in discussione cerca di rispondere alle crescenti necessità dei Paesi membri di prestarsi mutua assistenza, soprattutto in materia di scambio di informazioni, per meglio permettere loro di valutare le tasse da riscuotere. Non era comunque attesa per oggi una decisione finale sul testo Ue relativo alla cooperazione amministrativa nell’ambito della fiscalità diretta, in programma invece per il prossimo Ecofin previsto il 7 dicembre.
Il Tesoro: nessun allarme mercati Non c’è alcun allarme mercati che riguardi l’Italia. La rassicurazione arriva dal direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, per il quale "i mercati non sono nervosi sull’Italia. Sono nervosi e tutti gli spread ne risentono". "Tutti gli spread si sono allargati e riassestati - ha spiegato Grilli - e non c’è niente di specifico che riguardi il nostro Paese. Anzi - ha aggiunto il direttore generale del Tesoro - l’Italia si è staccata da quello che finora è stato il suo gruppo di riferimento, vedi la Spagna".
Irlanda, Ecofin: pronti ad agire L’Europa è "pronta ad agire": è questo il messaggio lanciato esplicitamente ai mercati dalla presidenza belga dell’Ecofin.
"Siamo pronti ad agire - ha detto il ministro Reynders - naturalmente se ci sarà richiesta da parte dell’Irlanda. Noi siamo pronti con strumenti che hanno risorse importanti. Con la Grecia ci volle tempo per creare gli strumenti di intervento. Adesso gli strumenti ci sono, siamo pronti ad usarli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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