da Roma
E se, alla fine, avesse davvero ragione Giulio Tremonti? «Sto a quello che dice lEuropa», aveva osservato lex ministro dellEconomia quando la Commissione di verifica dei conti pubblici guidata da Riccardo Faini aveva concluso i lavori indicando, per il deficit 2006, una forchetta fra il 4,1% e il 4,6%. La commissione, nelle sue conclusioni «politiche», aveva parlato di un disavanzo tendenziale al 4,1% del pil, a cui era quasi necessario aggiungere un altro mezzo punto fra necessità di Anas e Ferrovie ed altri rischi vari. «Sto a quello che dice lEuropa», aveva commentato Tremonti. E lEuropa diceva 4,1%.
Alla fine, dopo un can can durato un paio di mesi, anche il governo dice 4,1%: forse anche meno. Non lafferma esplicitamente, questo è chiaro: sarebbe come darsi la zappa sui piedi. Ma quando il ministro dellEconomia Tommaso Padoa-Schioppa annuncia che la correzione per i conti 2007 sarà pari a mezzo punto di pil (sette miliardi di euro circa) e che la correzione è strutturale, e si fa soprattutto sul fronte fiscale, il significato è evidente: per questanno, di questo mezzo punto di pil faremo, a dir tanto, il cinquanta per cento. Dunque la manovra-bis vale per il 2007 lo 0,25% di pil. Il deficit stimato nellultima Relazione di cassa dal governo Berlusconi era del 3,8%. Aggiungiamoci un quarto di punto della manovra e siamo al 4,1% scarso. Voilà.
I segnali di un andamento dei conti tuttaltro che drammatico sono stati evidenti per tutta la primavera, e anche per questo scorcio destate. Il «sì» convinto della Commissione europea alla legge finanziaria poteva esser stato un errore tanto clamoroso? E ancora, landamento positivo del fabbisogno di cassa (che non è laggregato valido per Maastricht, ma che comunque è significativo) poteva essere solo casuale? Laumento delle entrate fiscali nei primi quattro mesi dellanno (+6,5%, per un totale di 6 miliardi e mezzo in più dello stesso quadrimestre 2005) era soltanto un episodio? Ovviamente no, visto che il sottosegretario allEconomia Alfiero Grandi ha confermato che anche lautotassazione di giugno sta andando «molto bene». Ma non basta. Le grandi istituzioni internazionali, dal Fondo monetario allUe, fino al recentissimo rapporto della Banca dei regolamenti internazionali di Basilea, prevedono per lItalia deficit fra il 4,1 e il 4,2%. Ancora 48 ore fa il rendiconto della Corte dei conti parlava di un disavanzo al 4,1%.
Alla fine anche il governo si è deciso ad accettare che il «buco» è davvero piccoletto: due, tre decimali di pil. Inoltre, a quanto il Giornale è riuscito ad appurare, il deficit tendenziale di questanno sta andando non bene, ma benissimo.
Ma Tremonti laveva anticipato: bastava applicare la Finanziaria
Lentità della correzione annunciata da Prodi conferma che il rapporto deficit-Pil è al 4,1%: la stima prevista dallex ministro nei mesi scorsi
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