Roma - Una serie di interventi per dare un po’ di «sollievo» alle famiglie. È questo il senso delle misure economiche varate ieri dal Consiglio dei ministri a Napoli e messe a punto dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il piano d’azione si articola attraverso tre linee: le previste abolizione dell’Ici sulla prima casa e detassazione degli straordinari e l’innovativa convenzione tra Tesoro e Associazione delle banche italiane per la rinegoziazione dei mutui.
MUTUI
Minori spese in vista per coloro i quali hanno stipulato mutui a tasso variabile prima del 2007. Ministero dell’Economia e Abi stipuleranno una convenzione entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto approvato ieri dal governo. Il provvedimento individua le modalità di rinegoziazione dei mutui trasformandoli in finanziamenti a tasso fisso. L’importo delle rate sarà diminuito applicando al nuovo contratto il tasso di interesse contrattuale medio del 2006. La differenza tra l’importo della rata originariamente pagata e quella rinegoziata sarà addebitata su un conto di finanziamento accessorio al quale sarà applicato un interesse regolato al tasso Irs (il saggio di riferimento per i mutui a tasso fisso, ndr) maggiorato dello 0,5 per cento. Non saranno necessari ulteriori garanzie per accedere alla rinegoziazione. Nel corso della vita del mutuo, se i tassi scenderanno in misura superiore ai benefici già acquisiti, il cliente potrà fruire del ritorno a un’inferiore rata variabile come previsto dal mutuo originario. Se invece aumenteranno, si allungherà la durata per il periodo sufficiente a rimborsare l’eventuale finanziamento accessorio.
TREMONTI
«Riteniamo che aiutare le famiglie che soffrono in questo momento sia un passaggio fondamentale», ha detto il titolare di via XX Settembre sottolineando che «se i tassi sono saliti, il mutuo dura di più, mentre se sono scesi, audite audite, si restituiscono i soldi». Pur ringraziando il sistema bancario italiano per la collaborazione assicurata «nell’interesse nazionale», Tremonti ha precisato che l’esecutivo vigilerà «sulla tempistica e sulla modulistica», particolare non di poco conto. Così come degno di nota è il «costo zero» dell’intera operazione.
ABOLIZIONE ICI
Dopo sedici anni scompare l’imposta comunale sugli immobili introdotta nella manovra «sangue, sudore e lacrime» di Giuliano Amato del 1992. Il governo Berlusconi ha mantenuto sin da subito la promessa fatta in campagna elettorale e ha approvato un provvedimento che dal prossimo mese eliminerà il tributo su tutte le prime case e relative pertinenze, ossia cantine e garage. Restano escluse le seconde abitazioni e gli immobili di lusso compresi ville e castelli (categorie A1, A8 e A9). Coloro che hanno già versato l’acconto Ici con il modello 730 potranno usufruire di compensazioni. Così come saranno contestualmente compensati i Comuni che non disporranno più di questa fonte di finanziamento.
STRAORDINARI
L’altra promessa mantenuta riguarda la detassazione degli straordinari con una cedolare secca del 10% applicata ai lavoratori dipendenti del settore privato in via sperimentale per sei mesi. A partire dal prossimo luglio lavoro straordinario, incentivi e premi di produttività saranno tassati in misura inferiore ma con due soglie di riferimento. La prima è quella del reddito: ne potrà beneficiare chi ha dichiarato un imponibile fino a 30mila euro (un po’ meno rispetto all’ipotesi 35mila, inizialmente circolata). La seconda riguarda l’ammontare complessivo di queste voci variabili della retribuzione: la cedolare secca si applicherà fino a un ammontare di 3mila euro.
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