Economia

Tremonti: sgravi fiscali per i depositi «legati» al Mezzogiorno

Un’agevolazione fiscale per i conti correnti, aperti nelle zone svantaggiate del Sud, il cui impiego sia vincolato al territorio. Zone franche a «burocrazia zero». La banca del Sud. Sono le proposte per lo sviluppo e il rilancio dell’economia del Mezzogiorno lanciate da Giulio Tremonti a Napoli, al convegno del Pdl sulla questione meridionale. Proposte che però, dice ancora il ministro dell’Economia, devono fare i conti con «una cifra della criminalità crescita in modo esponenziale nella triade appalti, sanità e fondi Ue».
Il ministro conferma che nel giro di qualche giorno sarà presentato il disegno di legge per la nascita della banca del Sud, un’idea alla quale Tremonti è affezionato da circa un lustro. «Era già prevista nella Finanziaria 2006, Prodi l’ha abbandonata e ora - spiega il ministro - noi vogliamo riprenderla come governo e per iniziativa dei gruppi parlamentari. Non c’è grande regione d’Europa che non abbia la sua banca. La nostra idea è di mettere insieme in rete le banche di credito cooperativo e le popolari, su base volontaria. Per le dimensioni del Mezzogiorno quel che serve è il piccolo credito». Ci vorrà del tempo, ma «non c’è il rischio di creare un nuovo carrozzone pubblico».
Ma per invogliare le imprese a investire nel Sud, Tremonti ha altre idee: visto che le zone franche presentano difficoltà di attuazione per i vincoli europei, si potrebbero rendere alcune aree «a burocrazia zero»: non è un disegno al servizio della criminalità, puntualizza, «è l’opposto, secondo la massima che tutto è libero tranne ciò che è vietato dalla legge». Tremonti propone inoltre di convogliare tutti i fondi europei verso il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) «che ha grandi risorse umane e piani di sviluppo per il Mezzogiorno».
Quanto alla fiscalità agevolata - una riduzione dall’attuale aliquota del 27% sugli interessi per i conti correnti «vincolati» all’utilizzo nel Sud - Tremonti parla di un esperimento «non convenzionale»: «Si può immaginare che il deposito venga legato all’impiego nel territorio, e questa è un’idea che può essere agevolata fiscalmente, abbattendo la ritenuta sui depositi». Tremonti conferma che la crisi economica «sta passando, ma quella che ci si prospetta non è un’età dell’oro».
Intanto alla Camera si va verso la richiesta di fiducia sul decreto che contiene lo «scudo fiscale»: la richiesta è attesa per oggi, mentre il voto dovrebbe tenersi domani.

Secondo uno studio dell’Associazione private banking, il 45% del flusso dei capitali da «scudare» verrebbe dalla Svizzera.

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