Tremonti: Veltroni vuol tassare anche i Bot e i Cct

L'ex ministro dell'Economia attacca il leader del Pd sulòla questione fiscale e suoi nuovi introiti. Poi dice: "Servono più controlli sulle banche. Cancelleremo il soviet edilizio"

Tremonti: Veltroni vuol tassare 
anche i Bot e i Cct

Roma - "Il governo Prodi nell'ultima finanziaria ha fatto un enorme regalo fiscale alle banche. Noi lo toglieremo, almeno a quelle banche che risultano più dure con le famiglie sul fronte dei mutui". Lo ha detto il vicepresidente di Forza Italia Giulio Tremonti anticipando, nel programma di Lucia Annunziata "In mezz'ora", le misure che potrebbero essere adottate dall'eventuale governo Berlusconi. Il discorso sulle banche, in realtà, è partito dall'affermazione di Tremonti che ci sarebbe l'intenzione di alzare le aliquote per le stock-option: "i guadagni altissimi dei top manager" che invece hanno "un'aliquota bassissima del 12% anche se i risultati sono scarsi e i guadagni enormi". Ma dalle intenzioni espresse da Veltroni sullo stesso argomento, ha aggiunto Tremonti, "quello che si capisce è che il Pd vuole tassare bot e cct con aliquote ordinarie".

Le parole di Walter Veltroni infatti, afferma Tremonti, "aveva detto il 1 aprile che vuole equiparare la tassazione del risparmio popolare, cioé bot e cct, alle stock option". "Io non so bene cosa voglia dire Veltroni con questa proposta - spiega il vicepresidente di Forza Italia - ma è evidente che loro hanno l'intenzione di tassare bot e cct". "Le stock option, conclude Tremonti, hanno una aliquota del 12 per cento se vengono ritirate solo dopo cinque anni, altrimenti arrivano anche al 27 per cento". L'ex ministro dell'Economia afferma, infine, che si dovrà togliere questo "regalo fiscale" fatto alle Banche dal governo Prodi, così come si dovrà 'far fuori' il "decreto amazza-case".

"Servono più controlli sulle banche" Tremonti ha fatto il punto sulla crisi economica negli Usa e sulle conseguenze che potrebbero esserci in Italia. "Sul sistema bancario, che è molto cambiato in questi anni - aggiunge Tremonti - ci devono essere più controlli. Suggerirei la formula: meno lezioni, più ispezioni". Sollecitato dalla giornalista ad esprimere un giudizio sul Governatore di Bankitalia Mario Draghi, con il quale ci sono state differenze di vedute sullo stato attuale dell'economia italiana, Tremonti dice che compito della Banca d'Italia è quello di vigilare sulle banche. Quindi, aggiunge che lui non ha "molta fiducia in chi fa le previsioni fatte allo 'zero virgola qualcosa..''. "Sono indicazioni utili - osserva - ma non sono i Soloni di tutto..". L'ex ministro chiede quindi se chi fa questo tipo di previsioni "sia il depositario della verità assoluta oppure sia meglio che segua linee di prudenza?". Tremonti poi ricorda che lui aveva previsto la crisi dei mutui negli Usa un "bel po' di tempo fa", nel 2006, e ne aveva parlato in un'intervista, mentre in pochi, soprattutto al governo, si erano resi conto di quel che stava accadendo e che ci sarebbero stati dei riflessi sull'economia italiana. Il "rimprovero" che l'esponente del Pdl muove al governo Prodi è anche quello di non aver capito per tempo che stava arrivando una crisi di questo genere e di "non essersi comportato di conseguenza". "Il mio non è catastrofismo - conclude - ma è saper vedere le cose come stanno".

"Alitalia? Non so se ha benzina fino al nuovo governo" Non sa dire se per Alitalia si sia arrivati fuori tempo massimo, di sicuro "tra la riunione del Cda di Air France di domani e il cambio di governo, ammesso che questo possa influenzare la trattativa, passerà molto tempo". Giulio Tremonti parla della vicenda Alitalia ma non si dice in grado di dare un giudizio, perché "anche se non sembra, siamo ancora all'opposizione" "Certo - prosegue - domani è un altro giorno e bisogna vedere quanta benzina ha ancora Alitalia", cioé che disponibilità di liquidità abbia la compagnia, per sapere se é in grado superare la data delle elezioni senza che sia presa una decisione definitiva. L'ex ministro dell'Economia però lascia aperta la porta alla trattativa con il gruppo franco-olandese. "Interpreto Berlusconi - risponde all'intervistatrice che lo incalza - l'ipotesi migliore rimane concentrare Alitalia in un grande gruppo internazionale; se si tratta di una svendita invece, sarebbe ottimo che ci fossero dei privati". Tremonti sottolinea poi la "poca trasparenza" con cui il governo ha condotto la trattativa: "E' stata una trattativa opaca e inefficace, perché se si fa una gara bisogna far concorrere tutti, non fare una gara pro forma, strizzando l'occhio a uno solo, che, sapendolo, poi ti paga poco. Perché sia andata così, però, chiedetelo a Padoa-Schioppa".

"Via il soviet edilizio" "Se ci sarà un governo Berlusconi per prima cosa cancelleremo quella sorta di 'soviet edilizio' che è l'ultimo decreto Prodi-Bersani, per cui se si vuole cambiare il citofono di casa si deve pagare il costo della certificazione da parte di un progettista, e rischiare sanzioni fino a diecimila euro se si sbaglia anche una virgola".

Ha spiegato anche l'ex ministro spiegando alcuni dei provvedimenti che approverà il Pdl se tornerà al governo. "Hanno detto che volevano semplificare la vita - ha aggiunto Tremonti - e invece ci mettono in casa un 'soviet burocratico'. Noi tra le prime cose, bloccheremo questo decreto". 

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