Cronache

«Treni, case, turismo, anziani: ecco la mia Liguria»

«Treni, case, turismo, anziani: ecco la mia Liguria»

I treni? Se non funzionano si può anche far fuori Trenitalia. Il piano casa? La prima legge da cancellare e rifare. Gli anziani? Assistenza a chi ha bisogno machi sta bene non può essere «punito» per questo e dimenticato. Il turismo? Basta vincoli da ideologia marxista e garanzie agli operatori, albergatori e balneari in primo luogo. Gli imprenditori? Basta considerarli solo evasori e semmai facciamo in modo che siano sempre più ricchi perché producano ancora più ricchezza per tutti. Sandro Biasotti è pronto a rivoltare la Liguria, la Liguria di Claudio Burlando s’intende. Perché «quando dico che occorre sangue nuovo, non intendo dire che è da buttare ciò che stavamo facendo cinque anni fa. Si possono riprendere spunti e iniziative di allora, e aggiungere nuove idee di cui ringrazio il mio “pensatoio” che ha lavorato al mio programma». E se è pronto a ribaltare la Liguria, non si fa certo problemi con i sondaggi. «Oggi qualcuno scrive che sarei sotto di tanto? (Il Secolo XIX lo dà indietro di 3,6 punti anche se il riferimento al quotidiano locale non è esplicito, ndr) Sono abituato a guardare a quel che dicono le società che fanno sondaggi di mestiere, non a correre dietro alle sigle che spuntano ogni giorno - contrattacca Biasotti - Se mi faccio un sondaggio io, chiamo quelli che conosco, magari i miei amici e vinco 90 a 10. Le società che fanno sondaggi di professione dicono tutte che può essere avanti l’uno a l’altro di uno o due punti, e gli indecisi sono un’enormità». Questa volta il riferimento sembra proprio mirato al Corsera, che contemporaneamente al Secolo, pubblicava un altro sondaggio, di Renato Mannheimer, che vedeva i due candidati separati da 2,3 punti, in un momento in cui un elettore su tre si dichiara ancora indeciso.
Così Biasotti si concentra sul programma. Mette le infrastrutture al primo posto e comincia a punzecchiare l’avversario che si ritrova una coalizione che litiga su qualsiasi opera e che ha «candidati della stessa lista “per Burlando” quasi certamente eletti che sono dichiaratamente contrari persino alla Gronda». Anche sulla Sanità lancia la sfida: «I conti sono stati risanati? A breve porterò tutti gli atti e i documenti per dimostrare che non avevamo lasciato una voragine e che ora non va tutto così bene. Basti pensare alla fuga dei pazienti in altre regioni che ci costa una fortuna e che avviene perché il nostro validissimo personale non è messo in grado di lavorare per carenza di mezzi». Poi la proposta del patto con Burlando: «Se vinco chiederò al mio avversario di indicarmi una società di revisione di conti che controlli e certifichi i dati della Sanità, così non potrà più dire che c’è un buco».
Biasotti annuncia la creazione dell’«assessorato del mare» per i problemi del porto, «benedice» la soluzione proposta da Camera di Commercio per l’acquisizione e il rilancio dell’aeroporto, «23° scalo nazionale per la 6° città italiana», ripete la totale condivisione per l’agenzia nucleare a Genova «che porterebbe 3-400 posti di lavoro, oltre all’indotto» e alle carceri galleggianti. Poi snocciola i dettaglio del «suo» piano casa, che sarà allargato anche alle strutture artigianali, commerciali e industriali, oltre che alle case condonate. Per l’economia pensa a un contratto di insediamento con aree a canone agevolatissimo per chi investe e assume in Liguria. Per il turismo assicura i titolari di stabilimenti balneari: «Pronti a dare concessioni ventennali a fronte di investimenti». Gli albergatori «devono poter fare impresa anche avendo la possibilità di ampliare la struttura eventualmente creando in parte nuove case». Proprio le seconde case «non devono essere demonizzate, ma classificate con un marchio di qualità anche contro gli affitti in nero». Gli anziani: «Burlando ha cancellato il mio progetto dei computer che riprenderà. Dava soddisfazioni enormi, è come una seconda alfabetizzazione e costa poco. Non possiamo dimenticarci di chi sta fortunatamente bene». Così come la ricchezza «va accolta e portata in Liguria».

Programmi e ragionamenti da locomotiva del Nord, tanto che il neo sottosegretario Francesco Belsito, presente accanto a Biasotti, conferma il patto con i candidati di Piemonte, Lombardia e Veneto: «Quattro regioni unite dagli stessi obiettivi per fare fronte comune».

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