Treni fermi e ritardi in Centrale Solo a Linate cancellati 14 voli

Stavolta non c’è la scusa che la trappola del ghiaccio sia scattata d’improvviso. Tutto era già stato detto, persino che da oggi saremmo entrati nella settimana più glaciale dell’ultimo trentennio. Più sotto dei meno tredici registrati nel 1985, l’inverno tanto temuto dai milanesi. Le previsioni avevano preannunciato il «click» di questa trappola, un click che ieri ha scatenato tamponamenti a catena sulla tangenziale est. E’ stata la punta dell’iceberg di un arcipelago di disagi che hanno colpito le autostrade della regione, su cui è nevicato ininterrottamente per due giorni, calando in città fino ai quindici centimetri di neve.
Il blocco del gelo butta il traffico nel caos, trasforma la paura in rabbia, nonostante gli sforzi impiegati per riuscire a pulire con interventi intempestivi l’asfalto. E impone un cambiamento di tempi, visto che anche alcuni orologi pubblici di corso Buenos Aires si sono bloccati. I ritardi. Ci sono cascati i treni, con una «palata» di cancellazioni, soprattutto sulla Milano-Piacenza e sulla Milano-Voghera, mentre le due grandi dorsali in crisi sono la Milano-Salerno e la dorsale adriatica.
Ha viaggiato abbastanza regolarmente il 70 per cento dei convogli, i ritardi sono stati dell’ordine medio di venti minuti e la slavina delle denunce potrebbe diventare una valanga. I disagi dei viaggiatori si sono espressi con rimostranze in stazione Centrale, dove i pannelli luminosi ieri continuavano ad accumulare minuti di rallentamento. Voli cancellati sia a Milano Linate che Malpensa. A Linate non sono decollati quattordici aerei e cinque non sono atterrati, anche se la task force antineve è stata all’opera per tutta la notte. I passeggeri sono stati contattati da Alitalia ed è stata offerta loro la possibilità di corse alternative. La Sea diffonde un numero d’emergenza per i viaggiatori: 02232323.
In città, Atm ha provveduto alla sicurezza di ottomila chilometri di strade con 3500 tonnellate di sale, gli spazzaneve hanno operato su 16 mila chilometri, 474 operatori si sono mossi su 266 automezzi. Sotto controllo sia bus che metro. Per assicurare l’efficienza i depositi sono stati aperti un’ora prima e alcuni mezzi hanno viaggiato tutta la notte. Per adesso nessun intoppo. Per adesso. Perché se la neve pare concedere tregua, non altrettanto si può dire delle temperature che continueranno a scendere, tanto che nelle scuole si è deciso di tenere accesi i riscaldamenti anche di notte.

Vale più che mai l’appello della Prefettura che invita a lasciare a casa l’automobile, per usare i mezzi pubblici. Con cautela. Una cautela che permette di godersi un pochino questa Milano vestita di bianco come una sposa.

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