Marcello Chirico
Due miliardi per non bloccare la Tav, altri 3 per poter ultimare tutti gli altri cantieri ferroviari. Totale, 5 miliardi di euro, quelli che il presidente di FS Elio Catania è tornato a chiedere ieri al governo, approfittando della periodica verifica sul servizio ferroviario lombardo svolta al Pirellone. Verifica che ha registrato ulteriori miglioramenti sia sugli indici di puntualità dei treni (89% la media giornaliera, 88 nelle fasce di punta), con 4 punti in più rispetto allobbiettivo prefissato per il mese di maggio. Qualche criticità è stata registrata ancora per le «riserve» (locomotori guasti che non ripartono), le «accudienze» (quelli riparati che tornano subito in servizio) e la pulizia delle carrozze.
Ma adesso il problema vero si chiama finanziamenti, necessari ad Fs per portare avanti il proprio programma infrastrutturale, su cui Catania chiede allesecutivo «un quadro chiaro» a fronte di un«attenzione forte manifestata dal Governo, intenzionato a venirci incontro». Pure Formigoni ha chiesto un incontro urgente col premier Prodi proprio per ricevere «notizie certe e smentite chiare» sulle grandi opere. Catania ha comunque assicurato che nessun cantiere verrà chiuso in Lombardia, e il sottosegretario regionale Cattaneo ha confermato per esempio che il nodo di Rho verrà completato a settembre. Prossima pure lapertura della nuova fermata del Passante milanese nella stazione di Romolo, dove i passeggeri potranno trasbordare dalla MM2 alla ferrovia (e viceversa) attraverso degli ascensori.
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