«Il treno senza soldi europei»

«Il treno senza soldi europei»

Il Consiglio europeo taglia i finanziamenti per i «corridoi» della Tav, e più in generale per le grandi infrastrutture ferroviarie: l’allarme viene dal consigliere regionale di Rifondazione comunista, Giacomo Conti, che è anche segretario ligure del partito. Dei 20 miliardi di euro previsti per trenta progetti (tra cui il Terzo valico) ne restano solo sei, spiega Conti. E aggiunge: «Siamo ormai oltre al dibattito pro o contro al Terzo valico. La discussione non esiste più per mancanza dei finanziamenti. Lo scorso 15 dicembre il Consiglio europeo, con il governo italiano al tavolo, ha tagliato la metà dei fondi per le opere dei corridoi ad alta velocità. Li avevano già quasi dimezzati nel giugno del 2005, e alla fine, dei 20 miliardi di euro per trenta progetti prioritari tra cui il Terzo valico Genova-Milano, restano solo sei miliardi». Il governo italiano, sempre secondo Conti, ne era informato, e anche il centrosinistra che spingeva sull'opera lo sapeva. «Ma tutti - insiste ancora il segretario del partito di Bertinotti - hanno continuato a tuonare contro le proteste, in nome dell'impegno con l'Europa. Ci hanno sempre detto che l'alta velocità era imprescindibile per l'Europa, che il 30 per cento dei fondi veniva dall'Ue e che non si poteva dire "no" alla rete dei corridoi merci del futuro. Ma non era vero. O meglio, era vero solo nelle intenzioni, non nei fatti».
In chiusura, Conti formula la proposta: per non perdere anche quella piccola parte del finanziamento residuo si riformuli un progetto di potenziamento della linea esistente portando al raddoppio il traffico nominale di merci sui valici esistenti. In questo modo la potenzialità delle 5 linee di valico sarebbe di 9 milioni di contenitori all’anno, in grado di reggere qualsiasi aumento di traffico, il tutto a costi nettamente inferiori al progetto del Terzo valico e con tempi decisamente più brevi.

Argomentazioni, quelle di Conti, ritenute assolutamente inverosimili da quanti hanno seguito, in questi anni, passo dopo passo, la vicenda, e confermano che «nessun organo deliberante europeo ha mai preso una decisione sulla ripartizione del budget per il Terzo valico. La scelta dev’essere ancora fatta. Al massimo - sostengono le stesse fonti - il no ai finanziamenti può considerarsi unicamente un auspicio maleaugurante di alcuni settori del centrosinistra».

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