Trentamila precari per 5mila posti

La pubblicazione dei risultati, attesa da almeno dieci giorni, è continuamente slittata per il gran numero di domande

Non è stata ancora pubblicata dall’Usp (Ufficio scolastico provinciale, l’ex Provveditorato) la «graduatoria ad esaurimento», in pratica l’elenco degli insegnanti precari in possesso di abilitazione che aspirano a un posto fisso o comunque ad un incarico a tempo determinato. Nell’elenco figureranno (ammessi con riserva) anche coloro che stanno frequentando un corso universitario che dà diritto all’abilitazione all’insegnamento. Non è ancora noto il numero degli insegnanti in graduatoria, ma si parla di un esercito che va dai 25 ai 30mila iscritti. Per loro sono disponibili i posti attualmente vacanti che nelle scuole di Milano e provincia sono quasi 5000: di questi il 63 per cento saranno assegnati a tempo indeterminato, mentre gli altri andranno ad insegnanti che resteranno ancora precari, nominati per un anno e poi licenziati. La pubblicazione di questa graduatoria è attesa da almeno una decina di giorni ed è continuamente slittata per la valanga di domande da valutare per l’assegnazione dei punteggi. Sta di fatto che Milano è l’ultima provincia lombarda (una delle ultime in Italia) ad adempiere a questo impegno. Si dice che si provvederà a sanare questo ritardo entro la serata di oggi. Poi gli interessati avranno tempo cinque giorni per presentare ricorso contro eventuali errori di valutazione. La graduatoria dovrà essere quindi corretta e successivamente pubblicata in via definitiva. Solo a quel punto potranno essere resi noti i calendari delle convocazioni dei docenti aventi diritto a un posto fisso prima, poi a un posto a tempo determinato. In ogni modo si prevede che le convocazioni non avverranno prima del prossimo 23 luglio. Sempre per quella data scade il termine per la presentazione delle domane di supplenza da inserire nelle graduatorie di istituto. Interessati a quest’operazione sono tutti gli insegnanti che non sono iscritti a un corso universitario di specializzazione all’insegnamento e comunque sono sprovvisti di abilitazione. Insomma, una nuova leva di precari che potranno aspirare a qualche supplenza chiamati direttamente dalle singole scuole. Si tratta della fascia di «precari più precari», il cui destino professionale si presenta più che mai difficile da coronare con successo. Tanto più che, dopo la massiccia operazione di immissione in ruolo che parte da quest’anno e che arriverà quasi all’esaurimento già il prossimo anno con un’altra infornata di assunzioni, per il futuro si dovranno ancora fissare le regole per il reclutamento del personale della scuola.

Nei prossimi anni ci sarà inevitabilmente una schiera di docenti che lascerà il posto per raggiunti limiti di età, ma ancora non si sa quanti di quei posti verranno messi a disposizione per nuove assunzioni, oppure verranno eliminati.

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