È il secondo scudetto di Trento, che riscatta le tre finali perse con Cuneo, tra campionato, supercoppa e coppa Italia. Itas Diatec torna a imporsi anche nel nostro paese, è solo al terzo trofeo nazionale. Nel V-day di Roma non cè stata partita, con i campioni uscenti spazzati via in unora e mezza e doppiati già nel primo set. Mastrangelo si fa sentire a muro in avvio del secondo, sul 7-2 per i piemontesi la speranza è di vivere una partita lunga. Invece i campioni dEuropa e del mondo recuperano grazie allo schiacciatore ceco Stokr, che arriva presto in doppia cifra, migliore in campo. La terza frazione è un monologo trentino, con aces, attacchi e muri umilianti per i Blues Brothers, pittoreschi tifosi cuneesi.
«Siamo stati sotto solo per una serie di battute di Volkov - spiega coach Radostin Stoitchev, al secondo tricolore in 4 finali -. Gli avversari soffrivano in ricezione e attacco, non hanno mai trovato ritmo». Per il tecnico bulgaro sette trofei con Trento, ora va ad allenare la sua nazionale, sostituendo il professor Silvano Prandi. «Il nostro ciclo non è finito, merito del presidente Mosna che ha dato anima alla squadra».
Distratta dal mercato, con il sestetto che verrà smantellato, Bre Banca Lannutti non è stata efficace in attacco né al servizio. Senza lazzurro Parodi, miglior giocatore nella finale di Bologna, impossibile infastidire chi ha perso solo tre partite in stagione. «Lanno scorso eravamo stanchi ricorda Osmany Juantorena, nipote di Alberto, ministro dello sport cubano -, stavolta abbiamo rischiato unicamente in semifinale, contro Modena».
Itas Diatec Trentino-Bre Banca Lannutti Cuneo 3-0 (25-13, 25-22, 25-9).
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