Treviso. Il braccio lha alzato, sì, ma non per fare il gesto dellombrello ad Adriano Galliani. «Era soltanto per dire avete quasi comprato larbitro. Ma se il Treviso avesse segnato, allora avrei fatto dieci ombrelli». Il giorno dopo esser stato immortalato in quello che sembra il più classico dei «tiè» mentre gridava «ladri, ladri» assieme ad altri tifosi in tribuna donore, il vicesindaco leghista di Treviso Giancarlo Gentilini fa mezzo passo indietro, ma non rinnega nulla.
Lepisodio incriminato si riferisce al rigore concesso al Milan dallarbitro Palanca, per latterramento di Gilardino. «Mi sono scatenato quando ho ritenuto quel rigore illecito. Prima inoltre cera il fuorigioco e il piedino di Gilardino ha accarezzato il corpo del portiere senza saltarlo», dice lo sceriffo Gentilini, già in passato al centro di polemiche per i suoi modi irruenti. «Il gesto dellombrello lavrei fatto dieci volte se il Treviso avesse segnato. E invece, nel secondo tempo il Milan ha giocato meglio e mi sono arreso». Lesplosione di rabbia, ombrello o meno, è stata dettata anche dal rancore verso la Lega (presieduta da Galliani), che non ha concesso al Treviso di giocare allo stadio cittadino Tenni. Ammette Gentilini: «A Padova il tifo non si sente, noi invece siamo abituati a stare a due metri dai giocatori. Mi sono sentito come un emigrante che ha nostalgia del proprio campo». Nonostante la precisazione di Gentilini, il Treviso ha ritenuto opportuno scusarsi con il Milan.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.