Treviso - È una persona morta alcuni giorni fa in casa, e la cui salma era stata poi portata all’ospedale per accertamenti che hanno stabilito l’infezione da meningococco, la seconda vittima del focolaio di meningite in Veneto. L’uomo, contrariamente a quanto si era appreso in un primo momento, non fa parte infatti delle persone ancora ricoverate nei giorni scorsi nei nosocomi di Treviso, Montebelluna e Conegliano, e le cui condizioni sarebbero stazionarie. Si tratta del secondo decesso dopo quello di Theodoros Kosmatos, 15 anni, di origine greca, avvenuto a metà della scorsa settimana.
Operaio senegalese La seconda vittime dell’epidemia di meningite scoppiata a Treviso è un operaio senegalese di Silea, un giovane di 30 anni. Mentre, inizialmente, sembrava fosse stato colpito da una miocardite acuta, le ultime analisi danno come causa del decesso la meningite fulminante. È stato accertato che il giovane aveva partecipato alla festa di compleanno, la sera dell’8 dicembre a Farra di Soligo, da dove secondo i sanitari dell’ospedale Ca' Foncello di Treviso sarebbe partita l’epidemia, innescata da un portatore sano. Alle stessa festa avevano partecipato lo studente quindicenne morto il 12 di dicembre e gli altri contagiati. "Anche l’autopsia compiuta sabato all’ospedale di Treviso ha dato come causa del decesso la miocardite. Ma vista la situazione epidemiologica in atto - spiega un portavoce dell’ospedale - si è voluto approfondire le analisi che oggi hanno stabilito che il giovane era stato contagiato dal virus meningococco".
Psicosi in città Nel fine settimana le strutture sanitarie del trevigiano sono state perse d’assalto da migliaia di giovani preoccupati per la diffusione del contagio che si sono sottoposti a profilassi. Il meningococco, da quanto ricostruito dalle aziende sanitarie locali, è stato contratto dalle vittime e dai ricoverati nella birreria di Pederobba "Kaltenberg" e nel locale di Salza di Conegliano "Rumba". I sintomi della meningite sono simili a quelli di una forte influenza: forte cefalea, nausea e dolori alle ossa.
I giovani contagiati Nessun nuovo ricovero e condizioni sostanzialmente stabili per le persone ancora ricoverate: questa la situazione stamane in relazione al focolaio di meningite registrato in Veneto e che nei giorni scorsi ha causato la morte del ragazzo di 15 anni.
Secondo quanto si è appreso è stata di fatto completata la profilassi prevista in questi casi nei confronti dei clienti di una birreria a Pederobba, l’8 dicembre scorso, dove si sarebbero recati alcuni dei ragazzi che avevano partecipato precedentemente a una festa privata a Farra di Soligo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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