Gianandrea Zagato
«Qui resteranno solo i regolari». Parola di Guido Manca, che inaugura «una piccola grande opera» in via Triboniano: «Piccola grande opera perché noi facciamo, non chiacchieriamo mentre gli altri vaneggiano di villaggi eco-solidali» aggiunge lassessore comunale alla Sicurezza. Fatti che si traducono nella ristrutturazione dellarea bosniaca, con allacciamenti idrici e fognari per qui nomadi che vi stazioneranno e che già, avverte lassessore, «hanno fatto i contratti per lenergia elettrica».
Impegno mantenuto anche «con otto container in unarea di duemila metri quadrati, con bagni allinterno di ogni container e pure allesterno: uno ogni due famiglie, perché sappiamo che saranno ospitate famiglie numerose». Fotografia di unarea «tutta vostra» spiega Manca tagliando il «nastro»: «Mi raccomando, non danneggiate niente perché danneggereste un bene tutto vostro che Palazzo Marino vi mette a disposizione». Applausi dei settanta nomadi regolari, mentre la vicina area occupata dai rom dorigine rumena è prossima allo sgombero per continuare i lavori di manutenzione: «Cinque-seimila metri quadrati per lavori che dureranno circa sei mesi. Fase non facile, dove chiariamo la parte abusiva bruciata non sarà utilizzata poiché di proprietà delle Ferrovie dello Stato». Secondo il progetto presentato da Manca nella seconda area di via Triboniano saranno ospitati «duecentottanta nomadi rumeni che, durante i lavori, saranno ospitati provvisoriamente in altro spazio adiacente».
E, avverte lassessore, «resteranno qui solo i nomadi che hanno titolo per starci. I clandestini dovranno andarsene.
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