Il tribunale dice sì ai periti italiani: «Solo osservatori»

Un tribunale del Kerala ha acconsentito in linea di principio a che due funzionari italiani siano presenti come osservatori in tutte le fasi della perizia sulle armi sequestrate a bordo della petroliera Enrica Lexie, coinvolta nella vicenda della morte dei due pescatori indiani. L’Alta Corte del Kerala ha invece rinviato a martedì l’esame dell’eccezione di giursdizione presentata dalla difesa dei due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati della morte dei due pescatori.
L’agenzia indiana Pti ha precisato che il giudice ha ammesso i due esperti italiani solo come «spettatori silenziosi», senza la possibilità di interferire in alcun modo nell’esame. La perizia dovrebbe svolgersi presso il laboratorio forense di Thiruvananthapuram e, da parte italiana, viene ritenuta decisiva per la soluzione del caso che vede coinvolti i due marò del San Marco. Nell’ordinanza, il giudice capo Goapakumar ha inoltre stabilito che, se necessario, alla perizia potrà partecipare personale proveniente dalla Marina indiana. Per ora dalla delegazione italiana trapela una certa prudenza in attesa di vedere come si tradurranno in concreto queste decisioni, anche se si parla di «indicazioni che vanno nella direzione giusta». Mercoledì un tribunale aveva respinto un’analoga richiesta italiana, stabilendo che i tecnici dei Carabinieri potessero assistere alla sola apertura delle casse e alle prove di sparo.
Da Bruxelles Mario Monti ha ribadito l’assoluta priorità che per il governo ha la vicenda.

«Seguiamo ora per ora» il caso, ha garantito Monti, che ha anche riferito di aver «fatto due telefonate» ai familiari dei due marò «per ribadire l’elevatissima priorità che per il governo italiano ricopre la vicenda oltre che per esprimere loro la grande vicinanza non solo del governo ma del popolo italiano». Il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha aggiunto: «Abbiamo grande rispetto per l’India ma uguale rispetto ci attendiamo per l’Italia».