Ben Bernanke è sicuro: «Il piano di stimoli da 600 miliardi di dollari funzionerà». Il Fondo monetario internazionale ne è meno convinto: «Limpatto sulleconomia sarà modesto». Il terzo attore fa invece quasi scena muta: «Non facciamo commenti su iniziative prese da altre banche centrali», liquida largomento Jean-Claude Trichet. Non lasciarsi condizionare dalle mosse altrui è una cifra strategica della Bce. Mentre la Fed prescrive un altro ricostituente alleconomia e gli istituti di emissione di alcuni Paesi asiatici serrano le maglie del credito per soffocare linflazione, lEurotower non stringe nè allenta. I tassi sono rimasti anche ieri ancorati al minimo storico dell1%, un livello considerato «appropriato» e dunque destinato a restare inalterato a lungo. E anche per quanto riguarda eventuali cambiamenti alle misure non convenzionali messe in campo per contrastare la recessione, «appuntamento a dicembre».
In realtà, rispetto a Bernanke e ai colleghi orientali, Trichet ha in questo momento altri problemi da risolvere. Di questi non fa parte lapprezzamento delleuro, ieri ai massimi degli ultimi 9 mesi (a 1,4281) dopo la misura di quantitative easing della Fed che sembra anche aver soddisfatto le Borse (+1,36% Milano). Gli Stati Uniti, ha detto il presidente della Bce, «non stanno operando una strategia di dollaro debole». Semmai, le note di preoccupazione derivano da quella che Francoforte considera una stella polare, ossia lequilibrio dei conti pubblici. E la bozza del nuovo Patto di stabilità sta portando leuro zona fuori rotta. Al compromesso raggiunto dalla task force del presidente dellUe, Herman van Rumpuy, il banchiere francese imputa tre peccati capitali: lassenza di «una specifica regola» sulla correzione del debito, «linsufficiente automatismo» sullattuazione della vigilanza nelle politiche di bilancio e infine che le sanzioni finanziarie non sono state esplicitamente mantenute nella procedura di sorveglianza macroeconomica. «Non preannuncio catastrofi» sui mercati, ha comunque chiarito Trichet nellipotesi in cui le raccomandazioni della Bce non venissero pienamente accolte.
Laltra preoccupazione dellEurotower è legata ai comportamenti delle banche. Nonostante la crisi sia ormai finita ed Eurolandia continui a beneficiare della ripresa, gli istituti di credito continuano ad agire come se si trovassero ancora in piena emergenza.
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