Bergamo. Il riscatto lo trova sul traguardo di Bergamo, con uno scatto lungo otto chilometri. Una lunga progressione, che agli occhi dei big come Visconti (secondo), Pozzato (terzo), Cunego, Ballan, Rebellin e Riccò pare poca cosa, invece Filippo Simeoni, 37 anni il prossimo 17 agosto, coglie la vittoria della vita, con uno scatto da autentico finisseur che lo ripaga di tutte le amarezze e della tante notti insonni. Simeoni passò alle cronache nel 2001 per questioni legate al doping. Finì nel processo che vedeva come imputato principale il dottor Michele Ferrari, il signor Epo. Pippo, con le sue deposizioni, con le sue confessioni, si liberò di un peso e contribuì alla condanna del medico. Fu emarginato dal gruppo, minacciato e inseguito addirittura da Lance Armstrong, che al Tour 2004, quando lo vide in fuga, lo stoppò: «Tu non vai da nessuna parte...», gli gridò a muso duro il texano che aveva come preparatore proprio Ferrari.
I due, Simeoni e Armstrong, finirono anche in tribunale, poi tutto si concluse a tarallucci e vino. Ieri la vittoria che vale una carriera.
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