Michelangelo Trombetta nel 2007 era candidato sindaco con la sua lista PiGreco. Raccolse 1.404 voti mentre la sua lista si fermò poco più sotto a 1.289. Allepoca venne definito il primo esperimento dei grillini di misurarsi con la politica, ma lui smentisce: «Con Beppe Grillo ebbi dei contatti, ma mi rispose che non voleva partecipare perché non condivideva la scelta di misurarsi con i partiti. Allepoca la sua battaglia era confinata a internet». Passati cinque anni, con la proliferazione dei candidati sindaco, Trombetta ha voluto ridimensionare il suo ruolo retrocedendo PiGreco da movimento politico ad associazione e presentandosi in consiglio comunale nella lista Musso sindaco: «Ho accettato volentieri di schierarmi con Enrico Musso. Ci siamo confrontati, mi ha fatto questa richiesta e ho detto sì perché trovo che la vera partecipazione dei cittadini stia proprio nel programma di Musso e non in quello di Marco Doria».
Partecipazione è il filo conduttore della campagna elettorale di Trombetta, che incontrerà i suoi elettori venerdì pomeriggio dalle 17.30 alla sala Remigio Zena, ma anche di quella dei grillini. Dove stanno, allora, le differenze? «Di quello che voglia fare Beppe Grillo si capisce ben poco. Lui sostiene che il suo movimento è unassociazione ma non è unassociazione, che ha uno statuto ma che è un non statuto. Dice che ha duecentomila iscritti ma quando si radunano saranno in dodici». Insomma, cittadini sovrani alla faccia di Beppe Grillo.
Tra le proposte listituzione di un question time dei cittadini al quale il sindaco ogni settimana è obbligato a rispondere, e lo snellimento dei Municipi da 9 a 6 con labbassamento del numero dei consiglieri a 7 o 11 consiglieri.
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