Daniele Scurati
Il dispendio di carta è uno dei peggiori aspetti della burocrazia. Una piaga che il piano dazione «eGovernment» della Commissione europea prevede debellata, o quasi, entro il 2010. Quando, per esempio, «il 50 per cento degli appalti pubblici sarà effettivamente aggiudicato in forma elettronica». Ipotesi futuribili?
Attualmente il Comune di Milano ha 18mila dipendenti e spende per ogni busta paga cartacea circa 5 euro. Ogni mese, dunque, lamministrazione deve sborsare 90mila euro: in un anno, più di un milione. Basterebbe ricorrere al cedolino elettronico, per conseguire vantaggi consistenti. «Al momento - dice Stefano Pillitteri, assessore ai Servizi civici - sono solo 400 i dipendenti che ricevono la busta paga via intranet. Ma contiamo di estendere questa soluzione ad altri 8mila. E risparmieremo 40mila euro al mese».
A dar retta alle ricerche, siamo tecnologicamente avanzatissimi. Il Rapporto Innovazione 2006 sulle regioni dItalia dice che almeno una volta alla settimana 34 cittadini lombardi su 100 navigano in Internet e che possono usufruire di 153 servizi online (Ici, Tarsu) messi a disposizione dalle Pa. Nel rating dei siti istituzionali (9° Rapporto, Le città digitali in Italia) la Regione Lombardia è quarta (prima la Liguria), la Provincia è seconda (in testa cè Bologna), il Comune è settimo (preceduto da Roma). «Dal 2002 la Camera di commercio di Milano - afferma il presidente Carlo Sangalli - ha attuato una vera rivoluzione, rilasciando 184mila Carte nazionali dei servizi per le imprese. Supporti magnetici che contengono la firma digitale e, in un chip, i dati dellimprenditore. Prima, era lazienda a venire da noi per tutta una serie di adempimenti. Con ladozione del documento digitale capita lesatto contrario. E il risparmio complessivo - tempo, spostamenti, code, diritti e bolli -, per chi ha aderito ai nuovi standard, è stimato a più di 34 milioni di euro all'anno». Delle 440mila imprese milanesi registrate, una su tre, dunque , si giova delle nuove tecnologie.
Eppure questo profluvio di servizi eccede la domanda. «Dipende dalla scarsa alfabetizzazione alluso degli strumenti informatici», rileva Sangalli. «Sono soprattutto le piccole ditte individuali a rientrare nelle sacche di esclusione - sottolinea Gianna Martinengo, presidente del Comitato per la promozione dellimprenditoria femminile della Camera di Commercio -. A Milano la burocrazia resta la terza causa di mortalità delle aziende femminili. La verità è che se non si insegna ai cittadini come utilizzare la tecnologie, diventa un dialogo tra sordi».
Già, i cittadini. Nessuno si chiede quanti ottengano da casa ciò che vogliono a colpi di clic. E quanti seguitano a sbuffare in coda allo sportello. «No, studi al riguardo non ne abbiamo - ammette sorpreso lassessore Stefano Pillitteri, che annuncia entro ottobre la possibilità di pagare la certificazione online -. Faremo, comunque, campagne informative adeguate», promette. «Certo, rimane il problema delle fasce dei cosiddetti analfabeti elettronici. Per gli anziani si potrebbero utilizzare gli spazi delle scuole lasciate libere nel pomeriggio».
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