Troppe «notti in bianco», il consiglio comunale taglia i discorsi

Nessun vitalizio da abolire, gettone da devolvere o indennità da dimezzare: lo scontro politico, a Santa Margherita, si gioca sul taglio dei tempi del consiglio comunale. Perché se ormai la Notte Bianca sammargheritese è diventata un appuntamento fisso per i giovani del levante, le notti in bianco del parlamentino sono il ritornello di una litania.
E così mentre i panettieri impastano e le discoteche si spopolano, i consiglieri si interrogano sulla caduta delle pigne dall'Araucaria bidwillii nel parco di villa Durazzo. La seduta, proseguimento di una prima riunione, termina quando manca un quarto d'ora alle 4 di mattina e i quattro punti ancora da discutere vengono ritirati dalla minoranza che alle mozioni preferisce il cuscino.
Ma forse, tutto questo, non succederà più: il nuovo regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, approvato nonostante i voti contrari dell'opposizione, è infatti realtà dopo una gestazione di oltre un anno.
Le nuove norme generali prevedono due cicli di intervento da dieci minuti ciascuno con doppia possibilità di risposta per assessori o consiglieri delegati, ognuna di quindici minuti; al termine, tre minuti per esprimere la propria intenzione di voto. In poche parole vengono dimezzati i 45 minuti totali a disposizione di ogni consigliere nel vecchio documento. La minoranza, che aveva approvato il regolamento in commissione per un fraintendimento, non ci sta e chiede che i minuti risparmiati nel primo intervento possano essere utilizzati nel secondo.
La sospensione della seduta per trovare un accordo, però, non basta: la fumata è nera di rabbia. Il taglio alla durata delle discussioni coinvolge anche mozioni, interrogazioni e interpellanze: «È una vittoria di Pirro, sono amareggiato» ammette il consigliere di opposizione Alberto Balsi.
«Una pagina brutta, se non bruttissima, del consiglio comunale di Santa Margherita», aggiunge Pietro Chiarelli. «C'è una volontà punitiva di imbavagliare la minoranza», sottolinea Claudio Marsano evocando immagini pannelliane.


Il sindaco, Roberto De Marchi, promette di verificare sul campo la bontà del nuovo regolamento, aprendo ad eventuali modifiche. Poi, dopo la sua sfuriata sul malfunzionamento dell'Ufficio ambiente, si va tutti a casa. Giusto in tempo per godersi il sorgere del sole.

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