Caro Direttore,
proprio non pensavo che si sarebbe giunti a tanto! Invero, possiamo ancora aspettarci che ci tolgano punti patente andando a piedi. Vogliamo dirlo a chiare lettere che è una bella idiozia? (avrei voluto usare un altro termine...). Una delle tante che in nome della cosiddetta «sicurezza stradale» ci vengono propinate: limiti di velocità ridicoli e non rispettabili in aperta campagna o quasi, la piaga dei dossi rallenta traffico su strade provinciali, regionali e statali, un fiorire di rotatorie a sproposito, una segnaletica che tende a considerarti un deficiente e non a darti le informazioni che ti servono e tante altre perle che sarebbe troppo lungo elencare. Personalmente guido sotto stress e provo ormai quasi un senso di claustrofobia per tutte le limitazioni esistenti. Tendo, sono costretto, a guardare ovunque meno che la strada davanti a me. Dopo avermi rovinato, in questo modo, il piacere della guida (senza incidenti e multe da più di 35 anni) in auto e poi in moto, ora me la stanno per rovinare anche in bicicletta: cercherò in futuro di starmene a casa il più possibile. Io di destra da sempre, contavo in un po più di buonsenso da parte dei governi e amministrazioni di centrodestra. Ma forse i grandi schieramenti imbarcano di tutto, forse più probabilmente mi sono sempre illuso che quelli di centrodestra fossero come me, o forse mi lamento troppo: dovrei pensare a quei bambini che hanno dei problemi a giocare allasilo!
Gaudenzio Filiberti Invorio (No)
Caro Gaudenzio, le confesso che anchio provo una certa insofferenza di fronte allansia regolamentatrice. Le dico di più: mi fa un po paura quando lo Stato si incarica di volere il nostro bene a tutti i costi. Ricordo gli insegnamenti del grande professore Sergio Ricossa, che diceva: se uno bussa alla porta di casa tua dicendo che viene per fare il tuo bene, scappa dalla finestra. Figurarsi se quello che bussa è lo Stato. Qualche tempo fa erano usciti regolamenti ministeriali che prevedevano persino quanto sale mettere nella minestra, ma allora il ministro era Rosy Bindi e uno saspettava di tutto, persino il decreto per rendere obbligatoria la pancera e la circolare per la canottiera dordinanza... Ora invece è possibile che non si possa ragionare in modo diverso? Diffido da sempre dello Stato mamma, dello Stato chioccia, dallo Stato che trasforma i cittadini in bebé da accudire, con tanto di biberon e cambio di pannolini. Certo, le stragi sulle strade sono un grande dramma nazionale, è giusto pensare di intervenire in qualche modo. Ma quando si arriva a proibire la guida anche a chi ha bevuto una birra (dicasi una) o mangiato un Mon Chéri, be, forse cè qualcosa che non va. Prenda le rotonde. Dicono che le rotonde aiutano il traffico e riducono gli incidenti. Sarà. Ma non stiamo esagerando un po? Ormai le mettono dappertutto, tra un po sono sicuro che troverò una rotonda anche nel mio bagno per andare dalla doccia al bidet. Capisco dunque la sua claustrofobia, caro Gaudenzio: mi infastidisce chi mi considera incapace di guidare, così come mi infastidiva chi mi considerava incapace di scegliere da solo il cibo e pretendeva perciò di dettarmi il menu di Stato. Dicono: non è una questione di libertà. Dicono che se guidi male o mangi male fai un danno anche agli altri, a chi investi con lauto o a chi deve pagare attraverso le tasse le tue cure sanitarie. È vero.
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