Roma

«Troppi cori contro il premier all’Olimpico»

«Sugli spalti dello stadio deve tornare il rispetto dell’avversario»

Marzio Fianese

Domenica scorsa la bella vittoria all’Olimpico della Roma sul Livorno è stata guastata dagli imbarazzanti striscioni esposti dai soliti ultrà. Festa rovinata e amaro in bocca per tanti tifosi, soprattutto giovani, che oggi non nascondono l’amarezza per quanto è accaduto e la loro preoccupazione per l’incontro di Coppa Italia di questa sera, Roma-Juventus. «Quello che mi dispiace di più - dice il nuovo responsabile regionale dei giovani di Forza Italia, Giancarlo Miele - è che la passione di tanti ragazzi per il calcio debba essere mortificata da comportamenti che niente hanno a che vedere con lo sport, con la conseguenza che tanti genitori faranno di tutto per evitare che i loro figli vadano allo stadio».
La partita di questa sera è a rischio?
«Spero di no, anche se mi pare sorprendente che nonostante i controlli, domenica scorsa, certi striscioni siano riusciti a entrare allo stadio. Mi auguro che oggi i controlli siano più severi e che comunque in caso di manifestazioni violente o di esposizione di striscioni razzisti o xenofobi, si intervenga applicando il decreto Pisanu».
E questo potrebbe bastare a rendere il clima più civile?
«In realtà occorrerebbe qualcosa di più. Occorrerebbe, che la si smettesse di scandire, a più riprese, durante un incontro di calcio slogan offensivi contro il presidente del Consiglio. Non è giusto che tanti tifosi, tanti cittadini che si riconoscono nel premier, debbano subire questa aggressione verbale».
Insomma la campagna elettorale è iniziata anche negli stadi e può alimentare il clima di violenza?
«Certo. Ormai, purtroppo, ogni occasione è buona per ingiuriare, gettare fango o denigrare quello che viene presentato non più come un avversario politico, ma come un vero e proprio nemico da sconfiggere insieme a tutti i suoi. La politica deve uscire dagli stadi».
E voi, come giovani di Forza Italia, cosa chiedete e cosa fate per creare un clima diverso?
«Noi ci rivolgiamo a tutti i ragazzi romani e del Lazio di tutte le tifoserie, di tutti i partiti.

Chiediamo a tutti di fare quadrato contro questi facinorosi, del tifo come della politica, di isolarli per salvare il calcio e di impegnarsi per fare in modo che negli stadi come nella politica ci sia sempre il rispetto dell’avversario».

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